#6 / Dicembre 2021
È normale con la fine dell’anno che si avvicina volgersi all’indietro per fare il bilancio di ciò che è passato, delle azioni compiute, dei progetti intrapresi per poi lanciare un augurio al futuro, carichi di speranze e di attese.
Proprio in questo passaggio occorrerebbe invece spingere l’acceleratore sulle novità, ovvero il nuovo che avanza, soprattutto in questi tempi così difficili in cui tutto sembra complicarsi. Bisognerebbe abbracciare il nuovo come una spinta positiva, uno slancio fiducioso verso il futuro.
Avere il coraggio di esplorare ci sembra l’atteggiamento più fertile, più culturale, più socialmente utile che oggi un museo possa assumere.
Noi vogliamo continuare a credere nella sperimentazione e questo lo dichiariamo come il nostro programma che si sviluppa nel tempo, con l’ambizione di lasciare più di un segno.
E lo vogliamo fare con grandi e piccole azioni.
Fra queste novità, dopo l’inaugurazione del Nuovo Museo curato da Italo Rota, vogliamo includere innanzi tutto le aperture pomeridiane infrasettimanali delle sedi museali, perché i musei siano sempre più accessibili, perché diventino sempre di più i luoghi del tempo libero, in cui passare anche solo pochi minuti al giorno per vedere un’opera che amiamo, un reperto che abbiamo visto con la scuola quando eravamo piccoli, un animale che fa paura, un oggetto curioso che chissà cos’è. Oppure per prepararci ad un esame o cercare spunti per nutrire la nostra creatività.
#PerunNuovoMuseo quindi ci invita alla partecipazione di Museo chiavi in mano. Mezz’ora con…, il ciclo di visite guidate ai nuovi allestimenti pensato come occasione d’incontro tra pubblico e curatori per spiegare le scelte, i temi, gli allestimenti realizzati: il ciclo che volge al termine in questa fine d’anno, riprenderà già agli inizi di gennaio prossimo con nuove date e nuove proposte e stimoli di condivisione e discussione;
#NelFrattempo rubrica che propone sguardi sulle novità dell’arte contemporanea prodotta e vissuta in città ci trasmette un fermento che sta riprendendo vivacità;
#IspirazioneMuseo sempre alla ricerca di nuovi approcci e contaminazioni con le tematiche museali è dedicato in questo numero a un’originale e “preziosa” mostra in corso ai Musei Civici di Modena;
#CrescerealMuseo presenta una scuola che si è saputa trasformare sull’onda delle ultime vicende facendoci fare un viaggio tra i nuovi progetti di didattica diffusa costruiti da Musei Civici e Officina Educativa;
Infine #MuseoPop, la rubrica che vuole strapparci sempre un sorriso, ci illustra come, parallelamente al gaming, il fenomeno dei giochi da tavolo stia conoscendo una nuova fioritura anche grazie a ispirazioni e tematiche museali, rammentandoci quanto, a prescindere dalle modalità di somministrazione e dalla posologia, la cultura ci fa stare bene.
#PerunNuovoMuseo
Museo chiavi in mano: mezz’ora con…
In compagnia di ospiti e curatori, un ciclo di appuntamenti tematici per esplorare da vicino gli allestimenti, i focus, le citazioni, tutti i linguaggi del nuovo museo e sentirsi come a casa propria. Continua a leggere[/column][column size=”three-third” position=”center”]
#OnStage
“ROOF “di Matteo Messori
Sabato 11 dicembre inaugura presso la Galleria Parmeggiani la mostra ROOF, prima personale dell’artista emiliano Matteo Messori a Reggio Emilia, a cura di Nicola Bigliardi, in collaborazione con i Musei Civici di Reggio Emilia.
Le opere, esposte presso le stanze di Interno 1, dialogheranno con lo spazio come se fossero cadute dal cielo, ispirandosi al concetto di “crisi della presenza” coniato da Ernesto De Martino nel suo libro La fine del mondo. Questo spaesamento forzato si svilupperà all’interno di un progetto espositivo complesso e sperimentale.
Insieme a Nicola Bigliardi, curatore della mostra, Matteo Messori ha selezionato una serie di opere guardando al proprio passato come alla mostra “Antiforma” tenutasi presso la Galleria Ramo a Como del 2018 o a “Status”, inaugurata a Nero La Factory (Pescara) nel 2020, ma allo stesso tempo considerandole organismi in grado di mutare, allestendole come corpi tramortiti eppure proattivi.
La recente perdita del padre ha portato Messori a rivedere il suo lavoro e a produrre un’opera, Ultimo fiato, dedicata a questa scomparsa. Da qui l’idea che il lutto sia come un “tetto sopra la testa” che va in frantumi, condizione chiave che contestualizza tutto il progetto espositivo di ROOF. L’intento della mostra non è citare un momento autobiografico dell’artista ma elogiare i superamenti, esorcizzando quelli che sono i traumi ai quali ogni giorno siamo sottoposti. Continua a leggere
#NelFrattempo
Giulio Cassanelli. Fase Zero
La mostra di Giulio Cassanelli a cura di Nicola Bigliardi e Maria Ares Chillon parte da Fasezero, progetto en plen air realizzato per Fotografia Europea 2021 e che viene sviluppato all’interno dello spazio All Art Contemporary, curato dallo stesso Nicola Bigliardi.
Quello che vorrei qui proporre non è tanto un intervento critico sulla mostra, operazione già perfettamente svolta dai curatori, ma mettere in fila alcune riflessioni su un lavoro complesso e apparentemente frammentato, ma in realtà intrinsecamente coerente.
Innanzitutto è necessario citare la location: il piano nobile di Palazzo Fontanelli Sacrati è un luogo lussuoso e ridondante, spazio immersivo e già carico di significati, tra i quali un affresco sul soffitto che avrà un ruolo anche in questa installazione. La relazione tra spazi “storici” e arte contemporanea, non certo una novità, è tuttavia un valore aggiunto poiché potenzia la relazione con l’opera amplificandone la presenza fisica e le sollecitazioni sensoriali ed emotive. Si tratta dunque di un luogo che, per quanto deformato da uno sfarzo che non appartiene più al presente, si mantiene sul crinale sottile tra la monumentalità e la domesticità, che fa percepire le opere come parte di uno spazio vivente, diverso per sua natura dall’impaginazione smaterializzata e mentale del white cube. Fasezero inizia come una sorta di diario del lockdown, in cui l’attore principale è un bilanciere rotto e vuoto, che è un’esortazione all’inutile e dunque all’estetico: in un periodo di paura e sconvolgimento della vita relazionale la pratica dell’arte, la produzione di sistemi simbolici è forse il modo più antico di dare un significato… Continua a leggere
#NelFrattempo
Lorenzo Vitturi. El Camino Y nada Mas
Negli ultimi mesi ho incontrato l’opera di Lorenzo Vitturi in diverse occasioni: presso i Musei Civici, nella mostra Trame del visibile c’è una sua opera; a Neutro è esposto un suo lavoro che è l’oggetto di questo scritto e infine a Foto industria, nell’impegnativa cornice di Palazzo Pepoli Campogrande a Bologna, c’è la sua installazione frutto di una residenza d’artista in Nigeria.
Proverò a mettere per iscritto un pensiero che ho elaborato sulla sua opera, restringendo il campo alla bella iniziativa di Neutro, spazio che stupisce ogni volta per la qualità della proposta. Ma prima, una rapida premessa.
La prima cosa che ho pensato vedendo il suo lavoro, senza ancora sapere nulla della sua prosopopea autobiografica, è che ci fosse un elemento perturbante in tutto quell’apparentemente solare fascino cromatico e materico; l’inserimento di un lessico di fisicità informe nella realtà, come la bambola di Hans Bellmer. Nella mostra dei Musei Civici, ad esempio, la composizione tridimensionale si relaziona con la composizione immaginata nelle fotografie. Si badi: non è la stessa composizione, non è lo stesso oggetto. Si tratta dunque di un rapporto metamorfico che occupa una porzione di spazio, territorio di azioni e passioni, di esperienza fisica: il grumo di materia è un elemento relazionale, è un agonista, che provoca e include lo spettatore come elemento attivo della narrazione. Vitturi nasce scenografo; non è un automatismo naturalmente, ma è interessante pensare che lo spazio della mise an scene sia particolarmente importante per lui; e immagino che non sia casuale che quando metto i piedi all’interno di quello spazio io in qualche modo venga investito di qualche ruolo. Continua a leggere [/column]
#Ispirazione Museo
Gigi Mariani, orafo autore
Gigi Mariani, è un orafo che vive e lavora a Modena. I suoi gioielli sono attualmente esposti nella mostra “Connessioni. Gigi Mariani per i 150 anni del Museo Civico”, in corso fino al 6 gennaio 2022 presso il Palazzo dei Musei di Modena, nell’ambito delle celebrazioni dei 150 dalla fondazione del Museo Civico e noi abbiamo colto l’occasione di intervistarlo per saperne di più sul suo percorso professionale e artistico.
Come ha iniziato, quali sono state le tappe della sua formazione?
“Ho iniziato con un apprendistato a bottega nel 1983 nella mia città, Modena. Nel 1985, sempre a Modena, ho aperto il mio primo negozio-laboratorio… Continua a leggere
#IlMuseofuori
Non sempre le stessa storia!
24 dicembre 1885: ultimi trovamenti di Remedello.
Si interrompe così, con questo appunto, l’ultimo taccuino di Gaetano Chierici, ottavo di una serie oggi custodita negli archivi dei Musei Civici di Reggio Emilia: annotazioni di scavo, schizzi, planimetrie, osservazioni di un archeologo di fine Ottocento.
Un’aura particolare permea quel quaderno su tutti, ultimo, inconcluso, testimone parlante di una vita interrotta da una polmonite, sopraggiunta come conseguenza delle rigide temperature di uno scavo d’inverno, contro cui nulla ha potuto, nemmeno un animo forte come quello di Chierici.
Quello stesso dicembre, malato, caparbio, indomito, incurante delle prescrizioni mediche che gli imponevano riposo, Chierici si reca al museo… Continua a leggere
#MuseoPOP
L’impero dei giochi (da tavolo)
Giocare è una cosa seria. Questa osservazione di Bruno Munari risulta particolarmente pertinente anche nel mondo dei giochi da tavolo, che negli ultimi 20 anni ha conosciuto una piccola rivoluzione, che coinvolge milioni di appassionati in tutto il mondo e muove un consistente giro d’affari.
Oltre 209.000 visitatori hanno affollato nel 2019 lo Spiel (Internationale Spieltage) la più importante Fiera europea del settore che si tiene dal 1998 ad Essen, in Gemania, mentre la fiera omologa Play di Modena, alla sua 3°edizione del 2019, ha registrato 44.000 presenze. Crescono anche le community online e offline, ma sono soprattutto i giochi ad essere cresciuti e cambiati nel tempo. Dai primi titoli di origine indiana come Scale e serpenti, a quelli di viaggio ed esplorazione inizialmente pubblicati dagli editori di mappe nel XVII° secolo e diffusi in tutto l’impero britannico, si arriva al primo vero gioco moderno ideato e autopubblicato nel 1904 da Lizzie Magie negli Stati Uniti, The landlord’s game, che diverrà famoso come Monopoly. Continua a leggere
#CrescerealMuseo
Scuola in Museo
Viaggio tra i nuovi progetti di didattica diffusa costruiti da Musei Civici e Officina Educativa per assicurare continuità formativa, socialità e nuove esperienze di apprendimento.
“Per l’utile di chi studia e per la meraviglia di chi entra”. Questa iscrizione, che dall’Ottocento accoglie i visitatori all’ingresso dei Musei Civici di Reggio Emilia, testimonia un legame storico tra musei e didattica. Una relazione che si è sviluppata nel corso degli anni e si è trasformata in una profonda vocazione, fino ad essere riconosciuta oggi come vera e propria mission istituzionale. In quest’ottica, all’inizio dell’anno scolastico 2020-21, i Musei cittadini hanno aperto le porte a classi e studenti, in considerazione del dialogo stretto che da ormai 50 anni condividono con le scuole del territorio … Continua a leggere
#PerunNuovoMuseo
Musei. Istruzioni per l’uso
Per una visita in autonomia alle collezioni dei musei reggiani, lasciatevi condurre dalle esposizioni online del Palazzo dei Musei, dalle audioguide del Museo di Storia della Psichiatria e del Museo del Tricolore e dalle didascalie tascabili del Museo Mobile. Buona visita!
Visita le mostre virtuali di Google Arts and Culture
Pronuncia il mio nome
Fermati e leggi, viaggiatore
Il Primo metallo
Ascolta le audioguide dei Musei Civici
Audioguida del Museo del Tricolore
Audioguida del Museo di Storia della Psichiatria
Museo Mobile. Scarica le didascalie tascabili delle collezioni
Hanno scritto: Mercedes Auteri, Chiara Bombardieri, Riccardo Campanini, Ilaria Campioli, Georgia Cantoni, Silvia Chicchi, Elena Corradini, Nicolò Donati, Chiara Ferretti, Alessandro Gazzotti, Roberta Giunta, Alessandra Landini, Martina Mariani, Francesca Monti, Chiara Pelliciari, Giada Pellegrini
❖ Museo_Mag : Trasmissioni di Cultura | Magazine dei Musei Civici di Reggio Emilia | Redazione a cura di Georgia Cantoni con Chiara Ferretti ❖