#2 / Gennaio 2021
[column size=”one-half” position=”first”]
Iniziamo il nuovo anno nella stessa condizione di fragilità e incertezza con cui abbiamo chiuso quello precedente e con questa consapevolezza nel nuovo numero di Museo_Mag : Trasmissioni di Cultura tracciamo le strade da intraprendere nei dodici mesi che verranno.
Per fare ciò vogliamo parlare, scrivere, raccontare con parole che prima di tutto chiariscano a noi stessi chi siamo e dove intendiamo dirigerci. Sono parole che abbiamo usato già tante volte, ma, se le richiamiamo tutte insieme, diventano una guida e ci danno la forza di costruire la strada.
La prima di queste parole è resistenza, che in questo momento vuol dire saper creare le condizioni per continuare a svolgere i gesti di sempre, quelli fondamentali, su cui si innesta la consapevolezza di noi, dell’esistere per noi stessi e per la comunità. E questa parola vogliamo ora rappresentarla con la rubrica #CrescerealMuseo che ci illustra l’attività della Scuola in Museo, progetto che nella difficoltà contingente vuole continuare a garantire un servizio essenziale, per tutti i cittadini, i più giovani, le famiglie, gli operatori.
La seconda parola vuole e deve essere relazione. L’agire in rete si impone come il più alto e nobile obiettivo da perseguire, quello che più identifica l’azione culturale, il concetto che sempre dovrebbe essere un faro anche fuori dalle difficoltà, e che, oggi più che mai, deve essere attuato. Siamo convinti che sia centrale coltivare una coscienza da parte di Istituzioni, professionisti e cittadini, verso una gestione integrata del patrimonio culturale, che stimoli la partecipazione delle realtà territoriali, la loro capacità progettuale, di governance e di alleanze. A questo tende #IspirazioneMuseo, progetto mirato a generare uno spazio di azione comune puntando su una nuova relazione tra il museo e i player della creatività per gettare ponti e creare una comunità di persone capace mettere in valore il contributo specifico che il museo può offrire al mondo del lavoro e dell’economia per la società futura.[/column][column size=”one-half” position=”last”]La terza parola è scienza, perché soltanto lo studio e la ricerca trovano le risposte capaci di illuminare la strada che conduce fuori dal buio.
Per trasmetterla vogliamo usare tutti gli strumenti che la rendano sempre più accessibile, anche quello del gioco, dell’intrattenimento, perché vogliamo che ad essa si affaccino con uguale possibilità tutti, senza distinzione di sesso, età, cultura facendo esperienze piacevoli e coinvolgenti. E così con #MuseiREPLAYlist proponiamo i contenuti dei recenti incontri con gli specialisti della ricerca archeologica per chi voglia approfondire le tematiche legate alle origini di questa affascinante scienza. Con #MuseoPop invece desideriamo introdurre anche i più giovani al fascino della storia antica e dell’archeologia.
La quarta e ultima parola è cambiamento, al quale dobbiamo essere sempre allenati, per cogliere le sfide del presente e guardare al futuro. Il museo out of the box, fuori dagli schemi, che si contamina con altri linguaggi per produrre contenuti nuovi, è già una realtà. Ma anche il museo che entra in altri saperi, azioni, progetti come fattore di innovazione, vuole diventare un’esperienza sempre più consueta, nel lavoro, nella creatività, nei mestieri della società e parlare attraverso di loro. Questo è l’anno in cui con il tema The Future of Museums: Recover and Reimagine ICOM invita tutti i musei, i loro professionisti e le comunità locali a creare, immaginare e condividere nuove pratiche di (co)-creazione di valore, nuovi modelli di business per le istituzioni culturali e soluzioni innovative alle sfide sociali, economiche e alle questioni ambientali future. In questa direzione #PerunnuovoMuseo vuole quindi comunicare strategie e progetti di un museo che recupera il passato, dialoga con il presente e si reinventa il futuro.
Perché per parlare ad una comunità – e darle la possibilità di crescere – è alla sorgente delle sue radici storico culturali che si attingono le parole giuste, quei sorsi di note che vengono percepite, ascoltate prima di tutto con il cuore.
Georgia Cantoni[/column]
[column size=”two-third” position=”first”]
#CrescerealMuseo
Musei Civici di Reggio Emilia: quando la scuola abita il museo
L’attività educativa dei Musei Civici di Reggio Emilia, vera e propria mission istituzionale, si fonda da sempre su una stretta relazione con le scuole del territorio e sulla volontà di essere servizio a disposizione della comunità. Le azioni messe in campo per mantenere vivo il dialogo con le scuole in questi mesi difficili sono diverse: oltre a una proposta di didattica a distanza, è stato attivato il progetto Delivery Museum, con cui il museo va incontro agli studenti. Grazie a una apposita installazione, materiali originali, fac simile e riproduzioni in 3D arriveranno all’interno delle scuole creando un’occasione, per i ragazzi, di prendersi cura del patrimonio culturale, di studiarlo e scoprirlo.
La vera peculiarità è però il coinvolgimento dei Musei al progetto “Scuola Diffusa” (promosso dal Comune di Reggio Emilia attraverso il servizio Officina Educativa) per cui l’intera città diventa scuola attraverso un importante impegno di nuovi spazi destinati alla didattica. Una risposta attiva alle esigenze scaturite dalla pandemia che vuole però essere anche un’occasione per costruire nuovi contenuti didattici e nuove esperienze educative, in sinergia con gli stessi luoghi ospitanti, quali valori aggiuntivi di formazione e crescita della persona. Nello specifico, il progetto “Scuola IN Museo” vede i Musei Civici accogliere ogni giorno, per tutto l’anno scolastico, due classi di scuola primaria e due classi di scuola secondaria di primo grado a Palazzo dei Musei e nella Biblioteca delle Arti, per un totale di circa 100 studenti. In aggiunta, altri 1200 studenti di un intero istituto comprensivo (tre scuole primarie e una secondaria di primo grado) vivranno l’esperienza del museo per una intera settimana, partecipando a laboratori e attività educative fra le collezioni in una rotazione continua tra le classi. Continua a leggere
[/column]
[column size=”one-third” position=”last”]
[/column]
[column size=”two-third” position=”first”]
#CrescerealMuseo
La Scuola IN Museo: work in progress
Insieme all’esperienza della Scuola IN Museo proseguono anche le occasioni di confronto e di dialogo con insegnanti e bambini. Dopo i primi mesi abbiamo cominciato a raccogliere, attraverso questionari e momenti di scambio, le impressioni degli attori coinvolti. Il progetto, per la sua natura sperimentale e per la novità che riveste sia per gli educatori del museo sia per le scuole, necessita di riscontri, conferme e messa in discussione di azioni e pensieri fatti. In particolare le riflessioni e lo sguardo degli insegnanti sono necessari e preziosi, un punto di vista imprescindibile per continuare ad interrogarsi su questa esperienza, per riflettere su quello che sta succedendo e per cominciare a valutare la possibilità di fare di questo progetto una buona pratica in cui il museo diventa estensione della scuola. Non solo appuntamento occasionale e sporadico quindi, ma un luogo vissuto da bambini, ragazzi e insegnanti come un naturale prolungamento della loro aula.
Tre insegnanti dell’istituto comprensivo Manzoni hanno condiviso con noi alcune considerazioni rispondendo a tre domande che vogliono essere una prima riflessione generale. Santina Abate, insegnante della scuola G. Pascoli (classe 4^), Elisabetta Bedogni, della scuola A. Negri (classe 2^), Vincenzo Moncada, della scuola A. Bergonzi (classe 5^).
In seguito alla settimana passata in museo, come ti sembra che i ragazzi abbiano vissuto l’esperienza?
Santina Abate: “L’esperienza di scuola aperta vissuta al museo è stata molto apprezzata dai bambini della 4^ della scuola primaria G. Pascoli. Hanno, anche se solo per qualche giorno, abbandonato i loro banchi scolastici per immergersi in questo luogo di cultura e fare esperienza dal vivo… Continua a leggere
[/column]
[column size=”two-third” position=”first”]
#PerunNuovoMuseo
La nuova rivista ‘University Heritage’. Uno spazio aperto in cui condividere temi e riflessioni sul patrimonio culturale
A causa della pandemia dilagante anche i musei sono stati chiusi: il necessario ricorso a percorsi di visita solo virtuali, organizzati sia per i pubblici che per gli studenti, senza dubbio utili per tanti approfondimenti, ha fatto perdere quel piacevole coinvolgimento che si avverte dall’essere circondati dagli oggetti che racchiudono e testimoniano tante storie. Non potendo al momento lavorare sui percorsi espositivi reali e volendo mantenere vivi i rapporti con i loro pubblici e i loro studenti, i musei hanno potenziato l’utilizzo degli strumenti multimediali e dei social network. Continua a leggere
[column size=”two-third” position=”first”]
[/column]
[column size=”two-third” position=”first”]
#MuseoPop
L’antica Grecia vista dai manga
Anche l’antica Grecia, la sua cultura e i suoi grandi personaggi hanno ispirato gli autori del Sol levante: alcuni titoli hanno una discreta aderenza alla realtà storica, con una buona resa divulgativa oltre che di intrattenimento, mentre in altri prevale decisamente l’intrattenimento.
Uno dei titoli più interessanti è Historie di Hitoshi Iwaaki, che racconta la vita di Eumene di Cardia ( 362 a.c. – 316 a.c.), l’uomo che diventerà capo di cancelleria e poi uno dei più grandi generali di Alessandro Magno. Attraverso vari flashback, e seppure con qualche libertà narrativa, l’autore tratteggia, con buon approfondimento psicologico, gli incontri con personaggi noti e persone comuni che compongono un quadro dettagliato della vita di Eumene, uomo empatico, colto, e dotato di grandi capacità dialettiche e strategiche. La narrazione non corre veloce, ma ha comunque ritmo, ed è punteggiata da dettagli a volte reali, altre solo plausibili, che le conferiscono verosimiglianza.
L’alternanza tra momenti leggeri e scene drammatiche consente di far emergere gli aspetti che hanno reso immortale la cultura greca, ma anche anche la spregiudicatezza dei suoi eserciti, la lotta violenta che opponeva i vari popoli, e la crudeltà di un mondo con equilibri di potere instabili, dove la morte e la violenza che irrompevano nel quotidiano erano affrontate con un approccio apparentemente distaccato, forse solo dovuto alla consuetudine e all’accettazione.
Historie ha ottenuto svariati premi dedicati ai manga. Continua a leggere
[/column]
[column size=”one-third” position=”first”] [/column][column size=”two-third” position=”last”]
#MuseoPop
Notti brave nell’antica Roma
Accostare vita notturna e antica Roma potrebbe sembrare azzardato, ma lo storico Karl-Wilhelm Weeber dimostra il contrario in questo saggio piacevole e ben documentato, dal respiro narrativo.
Le fonti antiche, infatti, raccontano in modo ricco e dettagliato le noctes romanae, in cui gli abitanti dell’Urbe non si facevano mancare nulla, dai lauti banchetti al gioco dei dadi, dalle gare di bevute alle serenate notturne, agli atti vandalici, senza dimenticare la frequentazione delle prostitute e gli spettacoli alla luce delle fiaccole. Se la vita notturna nella Roma moderna è decisamente movimentata, anche nella capitale dell’Impero non tutti riposavano, e la città non era certo silenziosa: i poeti Giovenale e Marziale sono tra i tanti a lamentarsi dell’incessante rumore dei carri che trasportavano merci e passeggeri, a causa del ‘divieto di circolazione’ imposto da Cesare dall’alba alle dieci di sera.
A questi si aggiungevano i nottambuli veri e propri, che Seneca e Catone condannano come dissoluti e sfaccendati. Taverne e osterie si affollavano non solo di popolani, ma anche di personaggi ben più altolocati: sempre Giovenale ci parla dell’aristocratico console Laterano, che anziché provvedere alle difese dell’impero, “trascorre tutta la notte a giocare a dadi” e “bazzica le taverne sempre aperte di notte” (pervigiles popinae) della città-guarnigione di Ostia.
Doppio scandalo, sia perché trascurava il proprio dovere, sia perché frequentava luoghi indecorosi: ma erano molti i rampolli romani a subire il fascino degli ambienti plebei, e l’accusa di luxuria popinalis emergeva spesso tra le diffamazioni rivolte anche tra avversari politici. Continua a leggere
[/column]
[column size=”one-third” position=”first”]
[/column][column size=”two-third” position=”last”]
#MuseoPop
Tomb Raider: sensibilità e coraggio vestono la nuova Lara Croft
Chi non conosce Lara Croft, la protagonista della famosissima serie di videogiochi Tomb Raider? Prima eroina a sbarcare su console, Lara è un’archeologa molto avvenente, fredda e impavida, capace di tutto pur di portare a termine la sua missione: questa è l’immagine che affiora nella mente dei più, ma in questa sede tratteremo invece di una più recente caratterizzazione del personaggio, una versione ben più ‘umana’, quella ideata dalla giornalista e sceneggiatrice di videogiochi Rhianna Pratchett.
Risale al 2013 la pubblicazione del reboot della serie Tomb Raider (PEGI 18) con protagonista una giovane Lara, ragazza ancora acerba, semplice nei modi nonostante la sua nobile origine e appassionata di archeologia come il padre. Compiuti ventuno anni e diventata archeologa, decide di partire per la sua prima avventura alla ricerca di manufatti antichi. Si imbarca così sulla Endurance, una nave capitanata da Conrad Roth, ex capitano della marina britannica e vecchio amico di famiglia, diretta verso il regno perduto di Yamatai nel Mar del Diavolo. Ormai prossimi all’arrivo, a causa di una violenta tempesta la nave affonda, ponendo così Lara in una situazione estrema da cui dovrà uscire facendo affidamento sulle sue sole forze. Continua a leggere [/column]
[column size=”two-third” position=”first”]
#IspirazioneMuseo
IspirazioneMuseo. Un valore per la produzione creativa
Che il museo con il suo patrimonio sia fonte di ispirazione per artisti e professionisti della creatività non è cosa nuova. Dalla moda, all’architettura, al design, alla musica si attinge da sempre alla sua estetica e ai suoi contenuti nel processo di produzione, sia essa materiale o immateriale.
Ma sembrano essere ere lontane quelle in cui questa produzione si misurava davvero con la generazione di valore culturale e crescita sociale, in cui l’Italia ha saputo eccellere, per ridursi oggi, troppo spesso, a uno sterile utilizzo di repertori estetici, classici o etnografici, facilmente riproducibili e riconoscibili per un mercato che vuole essere sempre più facile e globale. Continua a leggere
[/column]
[column size=”one-third” position=”last”]
[/column]
[column size=”two-third” position=”first”]
#CrescerealMuseo
Musei chiusi ma accessibili. 11 proposte di didattica online
Alcuni musei sono ancora chiusi, altri aperti solo nei giorni feriali e solo in alcune regioni, in balia del dato pandemico, senza alcuna possibilità di programmazione reale degli eventi. Eppure sono tanti, per fortuna, quelli che resistono. Eccone una selezione.
Nonostante le difficoltà del momento, i musei non vengono meno al loro ruolo educativo, anzi, sembra proprio che tanti, durante questo anno di inevitabile riflessione e di riordino delle priorità, ne abbiano ritrovato il senso più profondo. Alcuni sono un esempio da non dimenticare, anche dopo, anche quando la pandemia sarà passata, perché in questi mesi difficili… Continua a leggere[/column]
[column size=”one-third” position=”last”]
[/column]
#MuseiREPLAYlist
Memorie dal sottosuolo
Memorie dal sottosuolo è il ciclo di conferenze, tenutosi al Palazzo dei Musei di Reggio Emilia dal 27 settembre al 1° novembre 2020, pensate in relazione alla mostra Gaetano Chierici. Metodo e Scienze all’origine degli studi di preistoria, ultimo atto delle celebrazioni per il bicentenario della nascita del fondatore dei Musei Civici di Reggio Emilia.
[column size=”one-third” position=”first”]
1.”Memorie dal sottosuolo” introduzione alla mostra “Gaetano Chierici. Metodo e scienze all’origine degli studi di preistoria”
con Mauro Cremaschi e Roberto Macellari
[/column]
[column size=”one-third” position=”first”]
2. Memorie dal sottosuolo “Il comparativismo etnografico alla fine dell’Ottocento”
con Mario Mineo
[/column]
[column size=”one-third” position=”last”]
3. Memorie dal Sottosuolo “Conosci la tua Grecia psichica! Psicoanalisi e archeologia. Freud e il segreto di Atena”
con Francesco Marchioro
[/column]
[column size=”one-third” position=”first”]
4. Memorie dal Sottosuolo “Ricostruzione cranio-facciale 3D di un individuo della Collezione Chierici”
con Barbara Bramanti, Nives Mussini, Simonetta Zonari
[/column]
[column size=”one-third” position=”last”]
5. Memorie dal Sottosuolo “Gaetano Chierici e Heinrich Schliemann. Alla ricerca delle radici anatoliche del mondo etrusco”
con Massimo Cultraro
[/column]
Hanno scritto: Mercedes Auteri, Chiara Bombardieri, Riccardo Campanini, Ilaria Campioli, Georgia Cantoni, Silvia Chicchi, Elena Corradini, Chiara Ferretti, Alessandro Gazzotti, Roberta Giunta, Martina Mariani, Chiara Pelliciari
❖ Museo_Mag : Trasmissioni di Cultura | Magazine dei Musei Civici di Reggio Emilia | Redazione a cura di Georgia Cantoni con Chiara Ferretti, Andrea Viani ❖