Un piede nell’Eden. Luigi Ghirri e altri sguardi
Giardini in Europa e L’Architettura degli Alberi
Opere di Luigi Ghirri // Andrea Abati, Olivo Barbieri, Giovanni Chiaramonte, Joan Fontcuberta, Mimmo Jodice, Gianni Leone, Francesco Radino, Olivier Richon, George Tatge, Ernesto Tuliozi, Fulvio Ventura, Verena Von Gagern, Cuchi White // Cesare Leonardi, Franca Stagi
a cura di Ilaria Campioli
Palazzo dei Musei, via Spallanzani 1
Ingresso gratuito
Prorogata fino al 10 Marzo 2024
La mostra propone un’ampia riflessione sull’elemento naturale mettendo in dialogo tre esperienze che si svolgono all’incirca negli stessi anni e in cui fotografia, disegno e grafica fungono da dispositivi privilegiati nel ricollocare la natura all’interno del nostro orizzonte percettivo nel quale, spesso, occupa un ruolo secondario, di sfondo.
Nel corridoio centrale, dedicato all’opera di Luigi Ghirri, sono presentate immagini realizzate prevalentemente in parchi e giardini fra il 1984 e il 1988, luoghi in cui, secondo l’autore, è possibile rivivere e sperimentare un sentimento di appartenenza con la natura. Luoghi a cui si rivolge dopo aver raccontato, negli anni precedenti, la profonda trasformazione delle prime aree naturali e agricole, segnando di fatto una svolta radicale nel modo in cui queste vengono percepite.
Nella seconda parte è invece riallestita una selezione di fotografie provenienti da Giardini in Europa, mostra collettiva realizzata nel 1988 con la curatela di Luigi Ghirri e Giulio Bizzarri, in cui sono presentati gli esiti delle ricerche condotte in aree verdi in Italia e all’estero dagli artisti internazionali Andrea Abati, Olivo Barbieri, Giovanni Chiaramonte, Joan Fontcuberta, Mimmo Jodice, Gianni Leone, Francesco Radino, Olivier Richon, George Tatge, Ernesto Tuliozi, Fulvio Ventura, Verena Von Gagern e Cuchi White.
L’Architettura degli Alberi di Cesare Leonardi e Franca Stagi, opera monumentale pubblicata nel 1982 per lo studio e la conoscenza della struttura degli alberi, racconta, nella terza parte della mostra, l’enorme sforzo messo in campo dai due architetti per il riconoscimento delle caratteristiche proprie di ogni essenza e per il corretto inserimento degli alberi nei progetti di giardini e aree naturali.
Tutte queste ricerche, che si presentano come autonome e compiute, testimoniano di un rinnovato interesse, a partire dalla fine degli anni Settanta, nei confronti delle aree verdi, in cui il giardino riappare nel suo spessore ideologico ed ecologico ma anche mnemonico, storico e culturale, come espressione di una nuova forma di sensibilità nei confronti della natura e del passato oggi definibile come “Patrimonio verde”.
La mostra è promossa da Comune di Reggio Emilia in collaborazione con Biblioteca Panizzi, Archivio Eredi Luigi Ghirri e Fondazione Archivio Leonardi; progettazione grafica a cura di ISIA Urbino; cultural partner Crédit Agricole Italia. Con il contributo Art Bonus di Iren
Ingresso libero
Orari di apertura
martedì, mercoledì, giovedì 10.00 – 13.00
venerdì, sabato, domenica e festivi 10.00 – 18.00
lunedì chiuso
Luigi Ghirri (Scandiano, Reggio Emilia, 1943 – Roncocesi, Reggio Emilia, 1992) è considerato uno dei più importanti fotografi italiani del XX secolo. All’inizio degli anni Settanta crebbe artisticamente entrando in contatto con giovani artisti modenesi di area concettuale, determinanti per il suo percorso successivo. Il suo lavoro affronta i codici della fotografia: le immagini da lui realizzate non sono atti di mimesi o semplici riproduzioni, ma modi di esplorare la realtà, sottolineando il carattere fittizio della visione e della rappresentazione. La sua cultura figurativa ha radice nelle poetiche del Novecento, dall’objet trouvé dadaista all’arte concettuale fino alla pop art americana; mentre, in campo fotografico, i suoi punti di riferimenti sono i fotografi della scuola americana e francese. Le sue immagini, spesso realizzate “in serie”, sono il risultato di una ricerca lungamente meditata prima dello scatto, in cui il reale e i suoi dettagli sono profondamente analizzati. Questo atteggiamento non convenzionale lo porta da subito sulla ribalta internazionale, tanto da essere considerato – già agli inizi degli anni Ottanta – uno dei venti fotografi più significativi del XX secolo.
All’intensa attività espositiva, Ghirri affianca l’idea di un importante lavoro di promozione culturale con la messa a punto di progetti editoriali sviluppati all’interno della casa editrice Punto e Virgola e con l’organizzazione di mostre come Iconicittà (1980), Viaggio in Italia (1984), Esplorazioni sulla Via Emilia (1986), pietre miliari nella storia della fotografia contemporanea italiana che lo vedono al centro di un animato dibattito. Sulla base di committenze pubbliche e private si esprime dunque, lungo gli anni Ottanta, come interprete dell’architettura e del paesaggio italiano, offrendo tra l’altro il suo sguardo alle realizzazioni di alcuni importanti architetti.
Andrea Abati (Prato, 1952)
Fotografie realizzate a: Villa Medicea di Castello, Firenze; Villa Medicea della Petraia, Firenze; Villa Poggio a Caiano, Firenze.
1988 (vintage prints)
Si dedica alla fotografia dalla fine degli anni Settanta concentrandosi in particolare sulle trasformazioni del paesaggio architettonico industriale, sulla natura antropizzata e sul mutamento sociale delle città. Nella sua pratica la fotografia è utilizzata come strumento di conoscenza e di relazione con il mondo. Fondatore dello spazio Dryphoto di Prato, dagli anni Ottanta partecipa attivamente al dibattito culturale con mostre, seminari e incontri assieme a importanti fotografi italiani ed europei con l’obiettivo di promuovere la conoscenza della fotografia italiana di paesaggio. Le sue opere sono presenti in importanti musei e collezioni quali il MAXXI di Roma, il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato e il Canadian Centre for Architecture (CCA) di Montréal.
Olivo Barbieri (Carpi, 1954)
Fotografie realizzate: a Sacro Bosco di Bomarzo (Viterbo), Firenze.
1988 (stampa 2023)
La ricerca di Olivo Barbieri si concentra inizialmente sull’illuminazione artificiale nelle città europee e orientali. Nel 1984, su invito di Luigi Ghirri, partecipa al progetto Viaggio in Italia e nel 1989 viaggia costantemente in Oriente, in particolare in Cina, sviluppando una ricerca – ancora in corso – sui temi dei grandi cambiamenti in atto e sulla loro rappresentazione. Con alcune delle sue serie riflette sulla quantità di realtà nel nostro sistema di vita e su quanto siamo in grado di comprenderla. Ha esposto nelle più importanti istituzioni e musei nazionali e internazionali tra i quali la Biennale d’Arte di Venezia, il MAXXI di Roma, il Centre Pompidou di Parigi, la Tate Modern di Londra e Jeu de Paume di Parigi.
Giovanni Chiaramonte (Varese, 1948)
Fotografie realizzate a Berlino, Germania.
1988 (stampa 2023)
Inizia a fotografare alla fine degli anni Sessanta. Negli stessi anni, attraverso il cinema, incontra la cultura dell’Oriente cristiano che contribuisce alla messa a fuoco dei temi fondamentali del suo lavoro: l’intreccio tra forma dei luoghi, destino degli uomini e viaggio come via di conoscenza e salvezza. Nel 1978, assieme a Luigi Ghirri, fonda la casa editrice Punto e virgola e avvia con lui un’importante attività di ricerca sul paesaggio italiano. Ha esposto in mostre personali e collettive in Europa e in America tra le quali anche la Triennale Milano e la Biennale d’Arte di Venezia.
Joan Fontcuberta (Barcellona, 1955)
Fotografie realizzate a: Jardins de Mossèn Costa i Llobera, Barcellona, Spagna; Orto Botanico, Roma; Gruga Park Essen, Germania.
1984-1986 (vintage prints)
Da sempre interessato all’ordinamento e alla classificazione delle forme naturali – in particolare quelli presenti negli archivi e nei musei scientifici – Joan Fontcuberta ne mette in discussione i relativi sistemi di valore attraverso la decostruzione del linguaggio specifico mediante la manipolazione dell’immagine fotografica. Docente, critico, curatore e saggista, nel corso degli anni ha affiancato alla produzione artistica una profonda riflessione teorica. Nei suoi progetti più recenti si è interessato alla natura e alla funzione dell’immagine nella cultura digitale.
Le sue opere si trovano in importanti collezioni pubbliche fra le quali il Centre Pompidou di Parigi, il Museum of Modern Art di New York e l’Art Institute di Chicago.
Mimmo Jodice (Napoli, 1934)
Fotografie realizzate a: Salemi, Sicilia; Orléans, Francia; Meung-sur-Loire, Francia; Bourges, Francia.
1982-1986 (vintage prints)
Fotografo di avanguardia fin dagli anni Sessanta, si dedica alle sperimentazioni espressive lavorando con i codici della fotografia e utilizzando il mezzo come strumento creativo e non solo descrittivo. Protagonista instancabile del dibattito culturale che ha portato all’affermazione della fotografia italiana in campo internazionale, Jodice entra in contatto con alcuni dei più importanti artisti delle neoavanguardie (Warhol, Beuys, De Dominicis, Paolini, Kosuth, LeWitt, Kounellis, Nitsch). Nel 2003 l’Accademia dei Lincei gli attribuisce il prestigioso premio Antonio Feltrinelli, per la prima volta assegnato alla fotografia, e nel 2006 l’Università degli Studi di Napoli Federico II gli conferisce la Laurea Honoris Causa in Architettura. Sue mostre personali sono state presentate in importanti musei internazionali quali il Memorial Federal Hall di New York e il Philadelphia Museum of Art.
Gianni Leone (Bari, 1939)
Fotografie realizzate a: Villa Meo Evoli, Monopoli; Villa Bonomo, Bari; Contrada Cozzana, Monopoli.
1983-1984 (vintage prints)
Docente universitario in Storia delle dottrine politiche, si interessa alla fotografia a partire dal 1979. Dal 1981 al 1984 dirige la galleria Spazio Immagine di Bari dove svolge un’intensa attività organizzativa e di ricerca volta soprattutto all’approfondimento del rapporto tra fotografia, arti visive e scrittura. Nel 1984 è animatore e protagonista dello storico Viaggio in Italia, che lo vede impegnato accanto a Luigi Ghirri ed Enzo Velati in una delle più accurate ricognizioni fotografiche del secolo scorso. La sua opera fotografica, incentrata su una personalissima declinazione della ricerca critica del linguaggio dell’immagine e della memoria, si dispiega in più di trent’anni di viaggi raccontati con fotografie in bianco e nero e poi, dal 1994, a colori.
Francesco Radino (Bagno a Ripoli, 1947 – Milano, 2022)
Fotografie realizzate a Göteborg, Svezia.
1988 (vintage prints)
Inizia la sua attività di fotografo nel 1970 delineando fin da subito un campo d’interesse molto ampio che spazia dalla fotografia sociale alla fotografia industriale e di paesaggio, dalla figura umana agli oggetti, dagli animali ai manufatti della storia. Partecipa a numerosi progetti di committenza pubblica dedicati al tema delle trasformazioni del paesaggio contemporaneo. Le sue fotografie sono una commistione di forme che oscillano tra natura e cultura, frutto di un ricco immaginario visivo che attinge anche dalle culture orientali. Alla fine degli anni Settanta avvia una duratura collaborazione con il Touring Club Italiano per il quale realizza negli anni molti volumi su città e regioni italiane e su paesi europei. Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private internazionali e sono state esposte in importanti musei quali il Museum of Modern Art di San Francisco e il Canadian Centre for Architecture (CCA) di Montréal.
Olivier Richon (Losanna, 1956)
Fotografie realizzate a Ginevra, Svizzera.
1988 (vintage prints)
Formatosi al Politecnico di Londra, dal 1980 il suo lavoro fotografico si concentra sulla reinterpretazione del genere Still life e sulla riflessione circa l’artificiosità della rappresentazione. Le sue immagini, dal sapore quasi surreale, giocano con la natura segnica degli oggetti e con la tradizione figurativa allegorica, presentandosi come rebus, condensazioni visive di molteplici significati. Di frequente Richon accosta ai suoi oggetti animali che ne completano l’effetto di staticità e sospensione. Dal 1997 è docente di fotografia al Royal College of Art di Londra. Le sue opere sono conservate in alcuni tra i più importanti musei internazionali quali il Brooklyn Museum di New York, il Victoria and Albert Museum di Londra e il Museo Folkwang in Germania.
George Tatge (Istanbul, 1951)
Fotografie realizzate a Firenze.
1987-1988 (vintage prints)
Laureato in letteratura inglese, nel 1973 si trasferisce in Italia dove, oltre a dedicarsi alla ricerca fotografica, lavora come giornalista e collabora con Art Forum. Nello stesso anno tiene la sua prima mostra in Italia alla Galleria Il Diaframma di Milano. Dal 1986 al 2003 è stato dirigente tecnico-fotografico dell’azienda Fratelli Alinari di Firenze. Con uno stile poetico e originale, Tatge fotografa la bellezza sincera della semplicità quotidiana, spesso ignorata dallo sguardo superficiale e frettoloso del comune osservatore. Le sue opere rientrano in importanti collezioni tra cui quella del Metropolitan Museum of Art di New York, del George Eastman House di Rochester, del Canadian Centre for Architecture (CCA) di Montréal e della Maison Européenne de la Photographie di Parigi. Ha esposto anche alla Biennale d’Arte di Venezia nel 1995.
Ernesto Tuliozi (Valeggio sul Mincio, 1954)
Fotografie realizzate a: Portogallo; Francia; Rodi, Grecia.
1988 (vintage prints)
Si avvicina alla fotografia all’inizio degli anni Ottanta, indagando in particolare il paesaggio industriale e gli spazi urbani marginali. Nel 1982 conosce Luigi Ghirri, che lo coinvolge nel progetto della casa editrice Punto e virgola e in Viaggio in Italia (1984). Nel 1992 progetta e dirige il settimanale di fumetti Comix e, tra il 1992 e il 1993, è docente presso l’Università del Progetto di Reggio Emilia. Laureato in architettura, nel corso degli anni si è dedicato allo studio dei metodi di catalogazione e conservazione del materiale fotografico storico, ma anche al cinema d’animazione e alla scenografia teatrale.
Fulvio Ventura (Torino, 1941 – Ghiffa, 2020)
Fotografie realizzate a: Orto Botanico, Napoli; Parco della Tête d’Or, Lione, Francia; Parco di Buttes-Chaumont, Parigi, Francia; Giardino di Mirabelle, Salisburgo, Austria; Giardino privato, Gordes, Francia; Bois de Vincennes, Parigi, Francia.
1988-1989 (vintage prints)
Inizia a fotografare verso la fine degli anni Sessanta quando è assistente di Ugo Mulas. Inizialmente vicino alla fotografia di reportage, la abbandona presto per dedicarsi alla fotografia di ricerca, principalmente di paesaggio. La natura, in particolare quella selvaggia e svuotata da ogni traccia umana, diventa il suo soggetto prediletto. Collabora con Luigi Ghirri in diversi progetti tra cui Iconicittà/1 Una visione sul reale (1979), Viaggio in Italia (1984) e Esplorazioni sulla via Emilia (1986). Le sue opere sono conservate, tra gli altri, presso la Bibliothèque Nationale di Parigi, il Centro Studi e Archivio della Comunicazione (CSAC) di Parma e il MAXXI di Roma.
Verena von Gagern (Germania, 1946)
Fotografie realizzate a: Monaco; Museum Park, Madrid, Spagna.
1988 (vintage prints)
Dopo gli studi in architettura, dal 1972 si dedica alla fotografia come freelance influenzata dai grandi maestri della fotografia americana. Tra i temi ricorrenti del suo lavoro vi sono il paesaggio, l’architettura e lo spazio. Dalla metà degli anni Settanta affianca all’attività di fotografa quella di docente. Sue opere sono conservate, tra gli altri, al Museo Réattu di Arles e al Museo d’Arte Moderna di Salisburgo. Ha ricevuto importanti riconoscimenti internazionali tra cui il Premio del Festival Internazionale della Fotografia di Arles (1975) e il Premio Culturale dello Stato della Baviera Orientale (1994).
Cuchi White (Cleveland, 1930 – Parigi, 2013)
Fotografie realizzate a: Versailles, Francia; Jardin de la Chèvre d’Or, Biot, Francia; Labyrinthe du Château de Clavary, Francia; Vaux-le-Vicomte, Francia; Villa di Marlia, Lucca; Palazzo Reale, Caserta; Villa Demidoff, Firenze; Isola Bella, Italia.
1980-1984 (stampa 2023)
Inizia a fotografare alla fine degli anni Quaranta per le strade di New York dove, nel 1948, diventa membro della Photo League. Grazie a questa prima esperienza sviluppa un approccio documentaristico e un forte interesse per l’indagine sociale. Le sue fotografie, caratterizzate da uno sguardo diretto e privo di pregiudizi, raccontano volti, paesaggi ed eventi minimi dell’Europa del secondo dopoguerra. A partire dagli anni Settanta predilige il colore e concentra la propria ricerca fotografica sulle forme di trompe-l’oeil − antiche e contemporanee − che rintraccia nelle architetture urbane e nella street art. In Italia conosce Luigi Ghirri e con lui collabora a diversi progetti tra cui Viaggio in Italia (1984), Esplorazioni sulla Via Emilia (1986) e Caserta-Versailles (1990).
A partire dal 1963 gli architetti Cesare Leonardi (Modena, 1935-2021) e Franca Stagi (Modena, 1937-2008) conducono uno studio professionale a Modena che si afferma nella realizzazione di oggetti di design in vetroresina come la poltrona Nastro e il Dondolo, oggi parte delle collezioni permanenti di alcuni tra i più importanti musei al mondo quali il MoMA di New York, il Victoria and Albert Museum di Londra e il Vitra Design Museum di Weil am Rhein in Germania. Tra il 1970 e il 1980 lo studio si occupa di progettazione architettonica, in particolar modo di parchi e strutture collettive (scuole, centri sportivi, cimiteri), in stretto rapporto con gli alberi e il verde.
Nel 1983, dopo lo scioglimento dello studio, Cesare Leonardi avvia una sperimentazione autonoma nel campo del design e dell’urbanistica: progetta i Solidi, sistema di arredo flessibile, e la Struttura Reticolare Acentrata (SRA), metodo basato su una griglia modulare finalizzato alla progettazione dei parchi e all’organizzazione del territorio. Il lavoro di Franca Stagi, invece, si contraddistingue per l’impegno professionale e civile rivolto all’architettura pubblica e alla salvaguardia del patrimonio storico e architettonico che la vede impegnata nel recupero di alcuni tra i più importanti complessi monumentali modenesi.
Nel 2010, con l’obiettivo di tutelare e divulgare il lavoro di Cesare Leonardi, è nato l’Archivio Leonardi che, nel 2015, ha avviato un importante lavoro di riordino e catalogazione dei materiali, oggi in fase conclusiva. L’Archivio Franca Stagi è stato donato dalla famiglia alla Biblioteca Civica d’Arte Luigi Poletti di Modena, istituto presso il quale è stato riordinato e inventariato nel 2011.
EVENTI E ATTIVITÀ COLLATERALI
Pensare il paesaggio. Prospettive per una strategia dell’attenzione
Il Giardino di tutti. Percorsi nel verde tra parchi e musei
Eventi e attività collaterali
Da ottobre 2023 a febbraio 2024 Palazzo dei Musei di Reggio Emilia ospita Pensare il paesaggio. Prospettive per una strategia dell’attenzione, un ciclo di incontri, conferenze e workshop che, grazie al contributo di artisti, studiosi e ricercatori nazionali e internazionali, approfondirà in chiave multidisciplinare e attraverso l’esplorazione di linguaggi differenti molti dei temi sollecitati dalla mostra. Programma dettagliato e maggiori informazioni
sabato 21 ottobre ore 16.00
Progettare con gli alberi. Geografie, fotografie, architetture
con Ilaria Campioli, Giulio Orsini, Andrea Cavani, Davide Papotti
sabato 11 novembre ore 10.30
Disegnare alberi
Workshop a cura dell’Archivio Architetto Cesare Leonardi di Modena_
sabato 18 novembre ore 16.00
Si chiude al tramonto. Immaginari di nature e artifici nel giardino contemporaneo
con Annalisa Metta_
Sabato 2 dicembre ore 16.00
Luigi Ghirri: la decostruzione della Natura
con Giovanni Aloi
Sabato 13 gennaio ore 16.00
Giardini alieni
con Leone Contini
Sabato 27 gennaio ore 16
Presentazione del numero 2/2 *23 di La Foresta
con Andrea Tinterri, Domenico Russo, Alessandro Calabrese, Cecilia Mutti
Sabato 24 febbraio ore 10.30
Fotografare alberi
Workshop a cura dell’Archivio Architetto Cesare Leonardi di Modena
Tutti gli incontri sono ad ingresso gratuito e si svolgono a Palazzo dei Musei (via Spallanzani, 1). Prenotazione obbligatoria solo per due i workshop inviando una email all’indirizzo didattica.museo@comune.re.it.
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Iniziativa realizzata con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti di Reggio Emilia. Gli incontri daranno diritto a CFP per architetti.
I primi quattro incontri sono realizzati con il contributo della Regione Emilia-Romagna, L.R. 7/2000, Passeggiate Patrimoniali – Natura e Cultura
Apertura Giornate inaugurali
28 aprile 19.30-23.00
29-30 aprile 10.00-23.00
1 maggio 10.00-20.00
29 aprile ore 16.00
Chiostri di San Pietro
Conferenza
Emanuele Coccia
Visite guidate
sabato 29 aprile ore 10.30
Palazzo dei Musei
visita guidata alla mostra
Un piede nell’Eden. Luigi Ghirri e altri sguardi
Giardini in Europa e L’Architettura degli Alberi (Prenotazione obbligatoria su Eventbrite, attiva dal 17 aprile)
domenica 30 aprile ore 15.00
Palazzo dei Musei
visita guidata alla mostra
Un piede nell’Eden
Luigi Ghirri e altri sguardi
Giardini in Europa e L’Architettura degli Alberi (Prenotazione obbligatoria su Eventbrite, attiva dal 17 aprile)
sabato 6, 13, 20 e 27 maggio; 3 e 10 giugno
ore 11.00
Palazzo dei Musei
Visita guidata alla mostra
Un piede nell’Eden. Luigi Ghirri e altri sguardi
Giardini in Europa e L’Architettura degli Alberi
13 maggio ore 21.00
Palazzo dei Musei
Notte dei Musei
Visita guidata alla mostra
Un piede nell’Eden. Luigi Ghirri e altri sguardi Giardini in Europa e L’Architettura degli Alberi (prenotazione obbligatoria su Eventbrite, attiva dal 26 aprile)
Da Giugno
Le visite guidate saranno ogni sabato alle ore 16.00 Costo forfettario € 35.00, max 7 partecipanti Prenotazione consigliata: 0522 456816 (in orario di apertura del Palazzo dei Musei)
Attività per famiglie
Sabato 6 maggio ore 17.00
Visita guidata per bambini e bambine alla mostra “Un piede nell’Eden. Luigi Ghirri e altri sguardi”
dai 6 agli 11 anni
per info e prenotazione: didattica.museo@comune.re.it
13 maggio, ore 17.00
Palazzo dei Musei
Internazionale Kids
Sostenibilità, biodiversità e bellezza
Ispirati dalle collezioni del museo e dagli scatti di Luigi Ghirri, indaghiamo il complesso rapporto uomo/natura. Un dialogo che cambia con il tempo e modifica l’ambiente. Laboratori alla mostra per bambini dagli 8 ai 14 anni. (Prenotazioni dal sito di Internazionale, dal 24 aprile)
13 maggio ore 21.00
Palazzo dei Musei
Notte dei Musei
Sostenibilità, biodiversità e bellezza
Ispirati dalle collezioni del museo e dagli scatti di Luigi Ghirri, indaghiamo il complesso rapporto uomo/natura. Un dialogo che cambia con il tempo e modifica l’ambiente. Laboratori alla mostra per bambini dagli 8 ai 14 anni (Prenotazioni dal sito di Internazionale, dal 24 aprile)
Domenica 21 maggio ore 11.00
Dentro la natura
Attraverso le fotografie, i disegno e le grafica si indagherà la natura da un insolito punto di vista.
Laboratorio per bambini e bambine dai 6 agli 11 anni
per info e prenotazione: didattica.museo@comune.re.it
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A foot in Eden. Luigi Ghirri and other perspectives.
Gardens in Europe and Architecture of Trees
This exhibition offers a wide range of reflection on natural elements, creating a dialogue among three experiences which take place around the same time and where photography, drawing and graphic design act as special devices to reposition nature inside our horizon of perception where it often plays a secondary, background role.
In the main corridor, dedicated to the work of Luigi Ghirri, images are on display mainly taken in parks and gardens between 1984 and 1988, places where, according to the artist, you can relive and experience a feeling of belonging to nature. Places he turns to after having described, in previous years, the deep transformation of the first natural and agricultural areas, actually marking a radical shift in how they are perceived.
While in the second part, a selection of photographs is back on display from Gardens in Europe, a group exhibition created in 1988 under the curatorship of Luigi Ghirri and Giulio Bizzarri, presenting the results of the research conducted by thirteen international artists (Andrea Abati, Olivo Barbieri, Giovanni Chiaramonte, Joan Fontcuberta, Mimmo Jodice, Gianni Leone, Francesco Radino, Olivier Richon, George Tatge, Ernesto Tuliozi, Fulvio Ventura, Verena Von Gagern e Cuchi White) in green areas around Italy and abroad.
The Architecture of Trees by Cesare Leonardi and Franca Stagi, a monumental work published in 1982 to study and understand the structure of trees, describes, in the third part of the exhibition, the huge effort made by the two architects to recognise the characteristics of every type of wood and to fit them in correctly into garden projects and natural areas.
All this research, which is presented as independent and complete, is proof of the renewed interest, starting from the late 1970s, in green areas, where the garden reappears with its ideological and ecological but also mnemonic, historical and cultural importance, as an expression of a new form of sensitivity towards nature and the past that can now be defined as “Green heritage”.
This exhibition is promoted by the Municipality of Reggio Emilia (Civics Museums, Panizzi Library) in collaboration with the Archivio Eredi Luigi Ghirri and Fondazione Archivio Leonardi. A special thanks to Mariella Stagi Scarpa, Paolo Stagi, Stefano Stagi and the Biblioteca Civica d’Arte Luigi Poletti, Modena
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Luigi Ghirri – Biography
Luigi Ghirri (Scandiano, Reggio Emilia, 1943 – Roncocesi, Reggio Emilia, 1992) is considered one of the most important Italian photographers of the 20th century. He came of age in artistic terms at the beginning of the 1970s, coming into contact with young Modenese artists of the conceptual area, which was to prove decisive for his later career. His work tackles the codes of photography: the images he creates are not acts of mimesis or mere reproductions, but ways of exploring reality, emphasising the fictitious nature of vision and representation. His figurative culture is rooted in the poetics of the 20th century, from the Dadaist objet trouvé to Conceptual Art and American Pop Art; while in the field of photography, his points of reference are the photographers of the American and French schools. His images, which are often produced ‘in series’, are the result of long-meditated research before the shot, in which details of reality are analysed in great depth. This unconventional attitude immediately placed him in the international limelight, to the point that – even from the early 1980s – he was considered one of the twenty most significant photographers of the 20th century.
In addition to his intense exhibition activity, Ghirri was also involved in major cultural work with the development of publishing projects developed through the Punto e Virgola publishing house and with the staging of exhibitions such as Iconicittà (1980), Viaggio in Italia (1984), and Esplorazioni sulla Via Emilia (1986): milestones in the history of contemporary Italian photography that ignited lively debate around him. On the basis of public and private commissions throughout the 1980s, he thus worked as an interpreter of Italian architecture and landscapes, offering his insight into the achievements of various leading architects among other things.
Gardens in Europe . Biographies of the artists
Andrea Abati (Prato, 1952)
Photographs taken in: Villa Medicea di Castello, Florence; Villa Medicea della Petraia, Florence; Villa Poggio a Caiano, Florence.
1988 (vintage prints)
Andrea Abati dedicated his time to photography from the late 1970s, focusing in particular on transformations in the industrial architectural landscape, on nature altered by human activity and on social change in cities. In his artistic practice, photography is used as a way of understanding and building relationships with the world. A founder of the Dryphoto space in Prato, since the 1980s he has been playing an active part in the cultural debate with exhibitions, seminars and meetings together with major Italian and European photographers with the goal of promoting an understanding of Italian landscape photography. His works can be found in major museums and collections such as MAXXI in Rome, the Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci in Prato and the Canadian Centre for Architecture (CCA) in Montréal.
Olivo Barbieri (Carpi, 1954)
Photographs taken in Sacro Bosco di Bomarzo, Florence.
1988 (2023 print)
Olivo Barbieri’s research initially focused on artificial lighting in European and Eastern cities. In 1984, after being invited by Luigi Ghirri, he took part in the Viaggio in Italia project, and in 1989, he travelled non-stop in the Far East, particularly in China, developing his research – still under way – on the subjects of major ongoing changes and on how they are represented. With some of his series, he reflected on how real our way of life is and on how much we can understand it. He has exhibited at the most important national and international museums and institutions including the Venice Biennale d’Arte, MAXXI in Rome, the Centre Pompidou in Paris, the Tate Modern in London and the Jeu de Paume in Paris.
Giovanni Chiaramonte (Varese, 1948)
Photographs taken in Berlin, Germany.
1988 (2023 print)
Giovanni Chiaramonte started taking photographs in the late 1960s. At the same time, he came across the culture of Eastern Christianity through cinema, which helped him to focus on the key subjects of his work: the interplay between the form of places, men’s destiny and travel as a path of knowledge and salvation. In 1978, together with Luigi Ghirri, he founded the publishing house Punto e virgola and they started a major piece of research into the Italian landscape. He has been on display at solo and group exhibitions in Europe and America including the Triennale Milano and the Venice Biennale d’Arte.
Joan Fontcuberta (Barcelona, 1955)
Photographs taken in: Jardins de Mossèn Costa i Llobera, Barcelona, Spain; Botanical Garden, Rome; Gruga Park Essen, Germany.
1984-1986 (vintage prints)
Having always had an interest in the order and classification of natural forms – in particular those found in science museums and archives – Joan Fontcuberta questioned their relative value systems by deconstructing the specific language through the manipulation of photographic images. A lecturer, critic, curator and essayist, over the years, he has accompanied his artistic production with deep theoretical reflection. In his more recent projects, he was interested in the nature and function of images in digital culture.
His works can be found in major public collections including the Centre Pompidou in Paris, the Museum of Modern Art in New York and the Art Institute in Chicago.
Mimmo Jodice
(Naples, 1934)
Photographs taken in: Salemi, Sicily; Orléans, France; Meung-sur-Loire, France; Bourges, France.
1982-1986 (vintage prints)
An avant-garde photographer since the 1960s, Mimmo Jodice focused on expressive experimentation by working with the rules of photography and using this means as a creative tool and not just a descriptive one. A tireless leading figure in the cultural debate which led to the success of Italian photography on the international scene, Jodice met some of the most important neo-avant-garde artists (Warhol, Beuys, De Dominicis, Paolini, Kosuth, LeWitt, Kounellis and Nitsch). In 2003, the Accademia dei Lincei gave him the prestigious Antonio Feltrinelli prize, the first time it has been awarded for photography, while in 2006, the Università degli Studi di Napoli Federico II awarded him an Honorary Degree in Architecture. His solo exhibitions have been displayed at major international museums such as the Memorial Federal Hall in New York and the Philadelphia Museum of Art.
Gianni Leone (Bari, 1939)
Photographs taken in: Villa Meo Evoli, Monopoli; Villa Bonomo, Bari; Cozzana Quarter, Monopoli.
1983-1984 (vintage prints)
A university lecturer in the History of political thought, Gianni Leone took an interest in photography from 1979. From 1981 to 1984, he ran the Spazio Immagine gallery in Bari where he worked hard on organisation and research mainly aimed at examining the relationship between photography, visual arts and writing. In 1984, he was a catalyst and leading figure of the legendary Viaggio in Italia project, which saw him working alongside Luigi Ghirri and Enzo Velati on one of the most thorough photographic explorations of the last century. His photographic work, focused on a highly personal interpretation of critical research into the language of images and memory, unfolds across over thirty years of travels told through black and white photographs and then, from 1994, in colour.
Francesco Radino (Bagno a Ripoli, 1947 – Milan, 2022)
Photographs taken in Gothenburg, Sweden.
1988 (vintage prints)
Francesco Radino started his career as a photographer in 1970, immediately marking out a very broad field of interest ranging from social photography to industrial and landscape photography, from human figures to objects, from animals to historical artefacts. He has taken part in many public commission projects on the subject of transformations in the contemporary landscape. His photographs are a mix of forms that waver between nature and culture, the result of his rich visual imagination that also draws from eastern cultures. In the late 1970s, he started a long-standing collaboration with Touring Club Italiano for which he created many books over the years on Italian cities and regions and European countries. His works are part of international public and private collections and have been put on display at major museums, such as the Museum of Modern Art in San Francisco and the Canadian Centre for Architecture (CCA) in Montréal.
Olivier Richon
(Lausanne, 1956)
Photographs taken in Geneva, Switzerland.
1988 (vintage prints)
Having studied at the Polytechnic of Central London, from 1980 his photographic work focused on reinterpreting the Still life genre and on reflecting about the artificiality of representation. His images, with an almost surreal tone, play with the sign-like nature of objects and with the allegorical figurative tradition, working as a rebus, visual accumulations of multiple meanings. Oliver Richon frequently placed his objects next to animals which complemented their effect of stillness and suspension. Since 1997, he has been a photography lecturer at the Royal College of Art in London. His works are kept at some of the most important international museums, such as the Brooklyn Museum in New York, the Victoria and Albert Museum in London and the Museum Folkwang in Germany.
George Tatge (Istanbul, 1951)
Photographs taken in Florence.
1987-1988 (vintage prints)
Having graduated in English literature, George Tatge moved to Italy in 1973 where, while also focusing on photographic research, he worked as a journalist and collaborated with Art Forum. His first exhibition in Italy took place the same year at the Il Diaframma Gallery in Milan. From 1986 to 2003, he was the photography-technical manager at the company Fratelli Alinari in Florence. With his original poetic style, Tatge photographed the sincere beauty of simple everyday life, often ignored by the superficial, rushed perspective of the common observer. His works are part of major collections including at the Metropolitan Museum of Art in New York, the George Eastman House in Rochester, the Canadian Centre for Architecture (CCA) in Montréal and the Maison Européenne de la Photographie in Paris. He also exhibited at the Venice Biennale d’Arte in 1995.
Ernesto Tuliozi (Valeggio sul Mincio, 1954)
Photographs taken in: Portugal; France; Rhodes, Greece.
1988 (vintage prints)
Ernesto Tuliozi started in photography in the early 1980s, examining in particular the industrial landscape and fringe urban spaces. He met Luigi Ghirri in 1982, who brought him into a project by the publishing house Punto e virgola and into Viaggio in Italia (1984). In 1992, he designed and ran the weekly comic Comix and, between 1992 and 1993, he was a lecturer at the Università del Progetto in Reggio Emilia. Having graduated in architecture, over the years, he has focused on studying ways of cataloguing and preserving historical photographic material, but also on animated cinema and theatre set design.
Fulvio Ventura (Turin, 1941 – Ghiffa, 2020)
Photographs taken in: Botanical Garden, Naples; Parc de la Tête d’Or, Lyon, France; Parc des Buttes-Chaumont, Paris, France; Mirabell Garden, Salzburg, Austria; Private garden, Gordes, France; Bois de Vincennes, Paris, France.
1988-1989 (vintage prints)
Fulvio Ventura started taking photographs towards the late 1960s as an assistant of Ugo Mulas. Having initially touched on reportage photography, he soon abandoned it to focus on research photography, primarily with landscapes. Nature, in particular wild nature free from any human trace, became his favourite subject. He collaborated with Luigi Ghirri on various projects including Iconicittà/1 Una visione sul reale (1979), Viaggio in Italia (1984) and Esplorazioni sulla via Emilia (1986). His works are kept at, among others, the Bibliothèque Nationale in Paris, the Centro Studi e Archivio della Comunicazione (CSAC) in Parma and MAXXI in Rome.
Verena von Gagern (Germany, 1946)
Photographs taken in: Monaco; Museum Park, Madrid, Spain.
1988 (vintage prints)
After her studies in architecture, she focused on photography from 1972, working freelance and influenced by the great masters of American photography. The recurring themes of her work include landscapes, architecture and space. From the mid 1970s, she started working as a lecturer alongside her work as a photographer. Her works are kept at, among others, the Musée Réattu in Arles and the Museum of Modern Art in Salzburg. She has received major international recognitions, including an award at the International Photography Festival of Arles (1975) and the Bavarian Culture Award (1994).
Cuchi White (Cleveland, 1930 – Paris, 2013)
Photographs taken in: Versailles, France; Jardin de la Chèvre d’Or, Biot, France; Labyrinthe du Château de Clavary, France; Vaux-le-Vicomte, France; Villa di Marlia, Lucca; Royal Palace, Caserta; Villa Demidoff, Florence; Isola Bella, Italy.
1980-1984 (2023 print)
Cuchi White started taking photographs in the late 1940s on the streets of New York where she became a member of the Photo League in 1948. Thanks to this initial experience, she developed a documentary approach and a strong interest in social studies. Her photographs, characterised by a direct perspective free from prejudice, show faces, landscapes and the smallest events of Europe after the Second World War. Starting from the 1970s, she preferred the use of colour and focused her photographic research on forms of trompe-l’oeil − both old and contemporary − which she found in urban architecture and street art. In Italy, she met Luigi Ghirri and collaborated with him on various projects including Viaggio in Italia (1984), Esplorazioni sulla Via Emilia (1986) and Caserta-Versailles (1990).
Cesare Leonardi and Franca Stagi – Biography
Starting in 1963, the architects Cesare Leonardi (Modena, 1935-2021) and Franca Stagi (Modena, 1937-2008) lead a professional studio in Modena which establishes itself in the creation of design objects in fiberglass such as the Nastro and Dondolo chairs, now part of the permanent collections at some of the most important museums in the world such as MoMA in New York, the Victoria and Albert Museum in London and the Vitra Design Museum in Weil am Rhein in Germany. Between 1970 and 1980, this studio handled the architectural design, in particular, of parks and community facilities (schools, sports centres and cemeteries), in close contact with trees and green areas.
In 1983, after the studio was disbanded, Cesare Leonardi launched an independent experiment in the field of design and city planning: he designed Solidi, a system of flexible furniture, and the Struttura Reticolare Acentrata (SRA), a method based on a modular grid for designing parks and organising the area. While Franca Stagi’s work was characterised by his civil and professional commitment to public architecture and preserving historical and architectural heritage, which saw him involved in the restoration of some of the most important monumental complexes in Modena.
In 2010, in order to protect and promote Cesare Leonardi’s work, l’Archivio Leonardi was created which, in 2015, started a major job to reorganise and catalogue the materials, now in its final phase. L’Archivio Franca Stagi was donated by the family to the Biblioteca Civica d’Arte Luigi Poletti in Modena, an art library where it was reorganised and inventoried in 2011.
Info:
0522 456816 Palazzo dei Musei, via Spallanzani, 1
Durante gli orari di apertura della sede.
musei@comune.re.it