Una scoperta importante
Il frammento di pilastrino, recuperato negli scavi di via del Carbone è certamente riferibile a un edificio di culto. I caratteri stilistici e iconografici della decorazione rimandano alla cultura artistica che, tra VIII e IX secolo, ha caratterizzato gran parte dell’arredo architettonico e liturgico del territorio del Nord e Centro Italia e dell’Occidente europeo.
Il rilievo con un busto di profeta, anch’esso rinvenuto in via del Carbone, è stilisticamente affine alla lastra con il Pantocratore rinvenuta nel 1968 all’interno dell’altare maggiore della cattedrale reggiana, di scuola antelamica. Il frammento, sicuramente opera dello stesso maestro, proveniva o dal fianco dell’ambone o dalla fronte del pontile della cattedrale.
Nel 1508 Barlolomeo Spani (1468-1539), incaricato di rinnovare il presbiterio, riutilizzò il frammento nella costruzione di una transenna dietro l’altare maggiore, sagomando ad arco il rilievo. Nel 1616, infine, con la ristrutturazione della cattedrale, il frammento finì nella discarica in cui è stato rinvenuto.