Lo scrittore svizzero Friedrich Glauser conosceva molto bene la realtà dei manicomi: nella sua vita – spesso più avventurosa dei suoi romanzi – vi era stato rinchiuso più volte, a causa soprattutto della dipendenza da morfina. Non è quindi un caso se una delle avventure del sergente Studer, il protagonista dei suoi gialli, è ambientata in un grande ospedale psichiatrico.
Per chi conosce un po’ la storia e l’architettura del San Lazzaro non è difficile immaginare i personaggi che si muovono nel nostro parco; l’azione ha inizio durante una festa campestre a cui partecipano sia il personale che i ricoverati: un evento molto comune anche al San Lazzaro, di cui abbiamo diversi racconti che ci richiamano quello di Glauser.
Nel romanzo però, durante la festa, scompare il medico direttore e il sergente viene chiamato a indagare. Glauser tratteggia, sfiorando anche l’onirico, la realtà dell’ospedale. Ci sono così gli edifici suddivisi nel parco, le cucine, le officine e le camerate; c’è il personale, con i segreti e le rivalità che non possono mancare in un giallo; ci sono soprattutto i pazienti, sempre in biblico tra il delirio e la chiaroveggenza, con i quali Studer sembra riuscire a creare un canale privilegiato di comunicazione.
Il romanzo venne pubblicato in tedesco a puntate su un quotidiano nel 1936 e poi venne ristampato in volume; nel testo sono già presenti cupi accenni alla difficile situazione politica europea e presagi di guerra imminente. E’ anche presente un discorso di Hitler, ascoltato alla radio dai protagonisti: questo episodio, come altri riferimenti a Hitler alla Germania nazista, vennero eliminati nelle edizioni pubblicate negli anni seguenti.
Friedrich Glauser, “Il regno di Matto”
Titolo originale: Matto regiert
Ed. Sellerio, coll. La memoria n. 174, 1988
Traduzione e note di Gabriella de’ Grandi
Chiara Bombardieri
Conservatrice onoraria del Museo di Storia della Psichiatria