1. Due volte sull’altare

1. Due volte sull’altare

Sala dei gioielli

Maestro del Dossale di Reggio, Incredulità di San Tommaso, XIV secolo, tempera su tavola, cm 64 x 204


Anonimo aragonese, Predella di retablo con Cristo uomo di dolori, fine XV secolo, tempera su tavola, cm 84 x 240

Collezioni a confronto significa avvicinare opere che avevano la stessa funzione ma che appartengono a secoli e paesi differenti, come il dossale e il retablo, due sinonimi per indicare lo stesso tipo di arredo liturgico che adornava gli altari. L’uno, risalente al XIV secolo, proveniente dalle raccolte dell’Ospedale di Reggio e l’altro dalla Spagna aragonese, datato quasi due secoli dopo. Più ricca l’iconografia del primo – una teoria di Santi disposta su due livelli che include in tutto venti figure, più essenziale e “concentrata” la seconda, dove solo quattro figure circondano l’ostensione del corpo martoriato di Cristo nel sepolcro, “Uomo dei dolori”. Nella prima infatti il tema è la vittoria del Cristo risorto, che sconfigge anche l’incredulità dell’apostolo, nella seconda invece è rivolto alla meditazione sul sacrificio.