Lo scavo in piazza. Una casa, una strada, una città

Palazzo dei Musei
8 aprile – 3 settembre 2017 (prorogata fino al 29 settembre)
Inaugurazione sabato 8 aprile 2017, ore 18.00

Gli scavi effettuati nell’ultimo decennio, in occasione di importanti interventi di restauro e riqualificazione urbana (cantieri della Cattedrale, di palazzo Busetti e di palazzo del Carbone, di piazza della Vittoria), hanno fornito nuovi elementi di conoscenza sull’antica Regium Lepidi, consentendo di comprendere meglio le trasformazioni avvenute, nel tempo e nello spazio, nel settore ovest e nord-ovest della città. Grazie alle nuove indagini si ha oggi un’idea sempre più chiara sulle fasi e le modalità di sviluppo della forma urbana, lungo un intervallo di tempo assai ampio (dagli inizi del secondo secolo avanti Cristo fino ai nostri giorni).

“Siamo felici di poter restituire ai reggiani e a coloro che visiteranno la nostra città quanto emerso dai lavori di riqualificazione di questi anni – dice il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi – E’ il risultato di un’operazione di cura e una prima significativa occasione di rispecchiarci nelle nostre radici più antiche, attraverso oggetti non di straordinario valore ma significativi della vita quotidiana della Reggio di decine di secoli fa. Avevamo promesso che sarebbe stata allestita una mostra di questo genere, anche per dar conto di quanto emerso e ora manteniamo l’impegno, proponendo un’opportunità culturale e di attrattività della nostra città. E’ bello sapere che questi segni del tempo e della vita della Reggio Emilia antica e medievale siano emersi mentre si ridava nuova vita e nuova qualità a luoghi della città di oggi, strappandoli alla decadenza, ridando loro significato e qualità e, nel contempo, legandoli al passato con un lungo filo rosso che unisce il passato al presente e al nostro futuro. Il nostro grazie va a ideatori e curatori della mostra ‘Lo scavo in piazza’, alla Soprintendenza, i cui esperti hanno seguito passo dopo passo i cantieri e le operazioni di scavo archeologico assicurando una cura scientifica dei ritrovamenti, e agli sponsor che hanno sostenuto il progetto con sensibilità culturale e affetto per Reggio Emilia”.

La mostra è promossa dal Comune di Reggio Emilia/Musei Civici e dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio di Parma e Piacenza,
e si realizza grazie alle sponsorizzazioni di Max Mara e CarServer, alla sponsorizzazione tecnica di ReggioPark.

In mostra, anche quanto emerso nel corso degli scavi in piazza della Vittoria, effettuati dal novembre 2014 al marzo 2016 per costruire il parcheggio interrato. A un anno dalla fine dei lavori, gli scavi archeologici si mettono dunque letteralmente ‘in piazza’ per rivelare a reggiani e non uno spaccato significativo della storia di Reggio Emilia dalle origini ai giorni nostri.

I pavimenti a mosaico di una domus, una lucerna figurata rinvenuta nel vicino palazzo Busetti, una selezione dei pezzi più notevoli del celebre Tesoro romano-barbarico trovato in via Crispi nel 1957 (rinvenuto durante li lavori di fondazione del palazzo d’angolo con piazza Martiri del 7 Luglio e da allora custodito nella sezione archeologica dei Musei Civici), un ‘più recente’ frammento di scuola antelamica attribuibile forse alla fabbrica del Duomo e decine di altri reperti provenienti dallo scavo di piazza della Vittoria sono gli “elementi-guida” del percorso di mostra.

Tema conduttore è la cosiddetta “via obliqua”, una strada di orientamento anomalo -in deroga al perfetto reticolo ortogonale della città romana incentrato sulla Via Emilia – che inciderà sulla fisionomia urbana fino al pieno medioevo e di cui è emerso un tratto anche sotto lo stesso palazzo Busetti.
Questa strada, molto importante per la fisionomia urbana, avrà anche una lunga vita, assumendo in età medioevale la funzione di ‘percorso processionale’, che collegava direttamente la città al luogo in cui, fino al 991, erano conservate le spoglie di San Prospero, patrono della città.

Il nucleo centrale della mostra è rappresentato dai resti di una casa romana emersi nel settore sud-orientale dell’odierno parcheggio. Nonostante le consistenti spoliazioni subite dall’edificio e i numerosi interventi di demolizione e rifunzionalizzazione dell’area nel corso del tempo, si è riusciti a ricomporre buona parte della planimetria della casa romana e a proporne una ricostruzione virtuale coerente con il quadro delle domus note in ambito cisalpino.

Il percorso della mostra segue il succedersi della varie epoche storiche – età repubblicana, età imperiale, età tardo-antica e alto-medievale, età medievale e moderna – ed i reperti, grazie a dei video, sono descritti dalla viva voce dei protagonisti dello scavo.

I dati di scavo hanno evidenziato una funzione assai mutevole dell’area, che passa dalla vocazione produttiva dell’età tardo-repubblicana a quella residenziale di età proto-imperiale per poi tornare a connotarsi nuovamente in senso produttivo in età tardoantica e altomedioevale, come attestano le calcare e le fucine di questo periodo.
Solo in epoca comunale l’area troverà il proprio assetto definitivo con la costruzione di case a torre, monasteri e chiese, come il monastero dei Santi Nazario e Celso, poi inglobato nella Cittadella e oggi probabilmente sepolto sotto il parco del Popolo.

Promossa da Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, e Comune di Reggio Emilia/Musei Civici di Reggio Emilia, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio di Parma e Piacenza.
Sponsor Max Mara e CarServer. Sponsor tecnico ReggioPark.
Si ringraziano Studio Alfa e Lions Club Reggio Emilia Host ‘Città del Tricolore’.

Si ringraziano per la collaborazione: Francesca Attardo, Rosanna Bellei, Simone Bergamini, Alessandro Biasion, Federico Biondani, Giovanna Bosi, Ivan Chiesi, Enrico Cirelli, Renata Curina, Eleonora Delpozzo, Maurizio Forte, Anna Gamberini, Flavia Giberti, Ottavio Malfitano, Alessia Morigi, Massimo Mussini, Patrizia Raggio, Pietro Rosanò, Mauro Severi, Licia Usai, AR/S Archeosistemi Società Cooperativa ed i restauratori della Soprintendenza di Bologna, Mauro Ricci, Virna Scarnecchia, Micol Siboni, Monica Zanardi

Progetto scientifico di Marco Podini (archeologo) in collaborazione con Georgia Cantoni, Anna Losi, Roberto Macellari e Giada Pellegrini.

La mostra si inserisce nel progetto “2200 anni lungo la Via Emilia” promosso dai tre Comuni di Modena, Reggio Emilia e Parma, dalle Soprintendenza Archeologia di Bologna e di Parma, dal Segretariato Regionale Beni, Attività culturali e Turismo, e dalla Regione Emilia – Romagna.
www.2200anniemilia.it

  

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L’iniziativa è ad ingresso gratuito e senza obbligo di prenotazione

Info:

0522 456816 Palazzo dei Musei, via Spallanzani, 1
Durante gli orari di apertura della sede.
musei@comune.re.it