Francesco Erba, originario di Bergamo, è il regista di “Bizzarro Bazar”, la web serie curata da Ivan Cenzi che nella sua seconda e fortunata edizione ha visto come teatro il Palazzo dei Musei di Reggio Emilia: suo è lo sguardo delle eleganti inquadrature e soprattutto la creatività delle preziose animazioni – diventate ormai un vero e proprio marchio di fabbrica della web serie – che sanno stemperare anche le tematiche più sensibili, contribuendo a creare uno strumento al tempo stesso puntuale e divulgativo, di grande innovazione per una comunicazione storico-scientifica che vuole raggiungere il grande pubblico. E così noi gli abbiamo rivolto qualche domanda sul suo lavoro, sulla sua sorgente d’ispirazione e sui suoi progetti.
Qual è stato il tuo percorso e di cosa ti occupi ora?
Dopo gli studi presso il Liceo Artistico Statale di Bergamo mi sono trasferito a Roma, nel 2005, dove ho frequentato un’accademia di cinema e mi sono diplomato in Regia Cinematografica. Roma da allora è diventata la mia città, luogo in un cui vivo e lavoro.
Negli ultimi quindici anni ho fatto il “filmmaker” nella più ampia accezione del termine. Oltre ad aver seguito molti progetti altrui come assistente e aiuto, ho portato avanti parallelamente la mia carriera di regista. Collaboro assiduamente con molte società di videoproduzione, tra le quali Onda Videoproduzioni, uno dei partner principali che sempre è stato al mio fianco e che ci ha aiutato nelle due serie di Bizzarro Bazar prodotte insieme a Ivan Cenzi.
Quali sono state le esperienze più significative per la tua formazione?
Le esperienze più significative del mio lavoro e quelle da cui ho avuto maggiori soddisfazioni sono sicuramente quelle legate ai progetti più personali. “Asylum”, il mio cortometraggio di diploma, del 2008, a cui sono molto legato soprattutto per avermi fatto scoprire il mondo dei festival, nazionali e internazionali. “Adam and Eve raised Cain”, il mio secondo cortometraggio, interamente realizzato in stop-motion, mi ha fatto capire quanto sia appagante il mondo dell’animazione e quando creativo possa essere il mio mestiere. Una lunghissima lavorazione, durata più di due anni, che ha portato a tante soddisfazioni e ad alcuni premi.
Dallo scorso novembre sto portando il mio lungometraggio di esordio “Come in cielo, così in terra” in giro per il mondo (in forma virtuale, vista l’emergenza Covid) attraverso festival di settore e legati soprattutto ai film di genere. È di gran lunga il progetto a cui sono più legato e che mi sta dando le soddisfazioni più grandi, non solo per aver portato a termine una lavorazione lunghissima e molto difficile, ma soprattutto perché questo, come nessun altro mio progetto, rappresenta al meglio quello a cui aspiro in materia cinematografica.
“Bizzarro Bazar” allo stesso modo, è uno dei progetti che, insieme a Ivan, sto portando avanti e cui sono molto legato: girare, montare e animare quello che Ivan scrive è davvero la cosa più appagante e stimolante con cui mi sono confrontato negli ultimi anni. È sempre entusiasmante trovare la soluzione visiva e d’animazione più giusta per raccontare al meglio la storia che stiamo raccontando, avendo sempre l’accortezza di raccontarla con il tono appropriato anche quando i temi sono forti o controversi. Questa web-serie per me, oltre ad essere un veicolo importante di riflessione, è anche un importante mezzo di espressione creativa. Questa libertà creativa è legata indissolubilmente anche alla location in cui abbiamo avuto la possibilità di “ambientare” le nostre bizzarre storie: mai come in questo caso la location diventa un vero e proprio personaggio da inserire nelle nostre storie. Avere la possibilità di girare all’interno delle sale dei Musei Civici di Reggio Emilia, oltre essere stato un privilegio raro, secondo me ha regalato un ulteriore livello di “meraviglia” allo spettatore: ovunque si punti la macchina da presa è impossibile non cogliere qualcosa di affascinante o visivamente stupefacente.
E adesso, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
I progetti per il futuro non mancano mai. Come prima cosa sicuramente portare avanti la “vita” festivaliera del mio film e trovare una via distributiva per esso. Portare avanti la serie ed il canale di Bizzarro Bazar insieme a Ivan arricchendolo sempre di nuovi, strani ed affascinanti episodi e location. E poi chiaramente riuscire a realizzare tutti i film che ho nel cassetto… tanti!