Art Ad.Virus | MALATTIA performance

“Questa piazza è una potenza e io credo che dimostri che i progetti fatti con il cuore fanno risuonare le anime. A Reggio Emilia stasera credo che ci siano davvero tante anime”

Annalisa Rabitti, Assessora a Cultura, Marketing Territoriale, Pari Opportunità e Responsabile progetto Reggio Emilia Città Senza Barriere, apre così Notte di Luce, un evento che da più anni si celebra in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità.
Una comunità intera che, l’1 Dicembre di ogni anno, anima piazze e strade della nostra città, adottando una nuova visione che pone al centro la persona e la sua rete di relazioni.

Sostenere la coesione sociale significa infatti, valorizzare i legami tra i membri della società e promuovere l’assunzione collettiva di responsabilità: la responsabilità dell’altro che ogni partecipante dimostra di volersi assumere accendendo una candela simbolo del valore della differenza e l’attenzione verso le persone con disabilità. La musica in sottofondo è la colonna sonora di una coreografia non usuale per le fredde strade del centro d’inverno e la serata trascorre tra schiamazzi, risa e persone di tutti i generi ed età che tengono strette tra le mani un lumino, oppure si dilettano a comporre mandala luminosi adottando la luce come simbolo di ciò che può sconfiggere l’indifferenza e che può aiutarci a vedere l’invalidità come una ricchezza e una opportunità.
A questo proposito sono tante le associazioni che si occupano delle persone fragili e della bellezza dei luoghi che questi soggetti abitano, dei servizi forniti che aprono alla creatività, allo scambio, alla generatività dell’incontro e al coraggio di non nascondere la fragilità. Tra questi, i Musei Civici di Reggio Emilia, che organizzano tutto l’anno visite guidate che coinvolgono pubblici fragili creando esperienze preziose ed importanti occasioni di crescita. Le “visite guidate facili” alle collezioni e alle mostre del museo hanno come fine ultimo la consolidazione del dialogo con il pubblico speciale ed i familiari, indebolendo così le barriere e generando appartenenza.
Tra le proposte più profonde e coinvolgenti di Reggio Città Senza Barriere, illumina come un faro di notte, “La luce negli occhi”, un’importante mostra realizzata nel 2016 presso i Musei Civici di Reggio Emilia con la collaborazione di Claudio Parmiggiani.

 

Occasione di un profondo scambio tra persone con bisogni speciali, è stata infatti la relazione con l’opera “Croce di Luce” composta da bracci di sette moduli per tre e un quadrato di tre moduli per tre all’incrocio dei due bracci composto da celle con pigmenti minerali puri, pigmenti vegetali, resine naturali e metallo: novantatré urne che disegnano una croce greca di 500 x 500 x 33.

Tramite laboratori sensoriali, con la collaborazione dell’associazione Indaco, AUSL di Reggio Emilia e i Centri Diurni e Residenziali, è stato possibile l’incontro con le materie che stavano all’interno delle urne: pigmenti e colori in una danza tra profumi ed antiche culture hanno reso il Museo un luogo capace di trasportare in mondi lontani ma anche vicini, di osservare insieme ed esplorare in gesti liberi laddove la differenza diventa ricchezza.

 

Benedetta Incerti
Servizio civile volontario

Art Ad.Virus è un progetto nato e ideato con la congiunzione di diversi eventi più o meno inaspettati: l’evolversi della pandemia da Covid, il sopravvivere della cultura (e dell’arte) nel mezzo di questa e l’elezione di Parma (e anche Reggio Emilia e Piacenza) come Capitale Italiana della Cultura 2020+2021. Di fronte a questa situazione, abbiamo capito quanto fosse importante che la cultura non restasse al suo posto, ma uscisse dai luoghi a questa deputati, chiusi per il lockdown; abbiamo quindi scelto alcune tematiche che si susseguiranno con scadenza mensile, ognuna delle quali approfondita in relazione ai diversi ambiti dell’arte figurativa: pittura scultura, archeologia, performances, cinema e tanti altri. Perché questo nome? Ci siamo ispirati alla figura lavorativa dell’Art Advisor, a cui abbiamo preferito sostituire parte del nome con un termine attualissimo: virus. È in realtà un augurio: di farci contagiare inaspettatamente dall’arte e dalla cultura che Reggio Emilia e il suo territorio offrono.

Art Ad.Virus è un progetto a cura di Martina Ciconte, Chiara Eboli, Benedetta Incerti, Maria Chiara Mastroianni, Lorenzo Zanchin del Servizio civile volontario