Alessandro Grazian, musicista (1977)
Originario di Padova, Alessandro Grazian, dopo svariate esperienze musicali (nel 2003 pubblica con l’acronimo AG il disco ‘Onde’ di musica strumentale per la danza), ha il suo esordio come cantautore nel 2005 pubblicando il suo primo album di canzoni ‘Caduto’. In seguito alla fortunata tournée dell’album si dedica al teatro partecipando come musicista di scena a diversi spettacoli. Nella primavera 2008 esce in free download l’EP ‘Soffio di nero’ e inoltre partecipa all’album compilation ‘Il Dono – Tributo ai Diaframma’. Nell’autunno 2008 esce il secondo album intitolato ‘Indossai’, prodotto da Enrico Gabrielli (Pj Harvey, Calibro 35), che vanta la partecipazione di numerosi ospiti tra cui Emidio Clementi dei Massimo Volume. All’uscita del nuovo album intraprende un intenso tour di presentazione in tutta Italia. Nel 2009 si trasferisce a Milano e pubblica ‘L’abito’, un EP con diversi inediti.
Nel 2011 partecipa alla compilation ‘Sulle labbra di un altro’, un doppio album dedicato a Luigi Tenco e nel 2012 pubblica il nuovo album ‘Armi’, disco che segna una svolta più rock e che viene accolto dal pubblico con grande favore. Nel 2013 partecipa alla realizzazione dell’album di Nada ‘Occupo poco spazio’ suonando tutte le chitarre e i bassi e nel 2014 produce/arrangia e suona il disco ‘Un ricordo che vale 10 lire’ di Federico Fiumani.
Nel gennaio 2015 esce il quarto disco di Grazian intitolato ‘L’età più forte’. Alla fine del tour di presentazione di questo album inizia ad intensificare le collaborazioni con altri artisti (nel 2016 suona nel tour di Ex-Live accompagnando al basso Cristiano Godano e Giancarlo Onorato). Nel 2017 viene pubblicato ‘VOL.I – Che gli dei ti proteggano’, l’album d’esordio del nuovo progetto musicale ideato e composto da Alessandro Grazian che esce a nome di “Torso Virile Colossale”: musica strumentale dedicata al cinema Peplum italiano. A questo progetto partecipano nomi autorevoli della musica italiana tra cui Olga Mazzia (Prima Arpa della Scala di Milano) e Mario Arcari (musicista storico di Fabrizio De André e Ivano Fossati). Nel 2018 suona nell’album d’esordio della band Diva e collabora al disco ‘La storia è adesso’ di Cesare Malfatti e, a inizio 2019, partecipa in veste di musicista/produttore/arrangiatore di alcuni brani nell’album ‘Inexorable’ di Giulio Casale.
Alessandro Grazian ha ricevuto numerosi riconoscimenti musicali e in parallelo all’attività di musicista lavora anche nel campo dell’illustrazione e dell’arte figurativa. Nel 2010 realizza il progetto ‘Ritratti da Grazian’, un’esibizione itinerante di ritratti ad olio di musicisti italiani indipendenti e più recentemente nel 2018 realizza illustrazioni per il libro ‘Populusque’ (Quinlan editore) e per il libro ‘Sacerdotesse, imperatrici e regine della musica’ (Becco Giallo editore). In questi ultimi anni ha inoltre continuato a lavorare nell’ambito teatrale scrivendo musiche per spettacoli o come musicista di scena e si è occupato anche di colonne sonore (finalista al Festival di Cannes nel 2011).
Dal momento che tra pochi giorni porterà “Torso Virile Colossale” sulle rive del Lago di Garda, suonando live nelle vicinanze del sito archeologico della Villa Romana dei Nonii Arrii, uno dei più importanti edifici residenziali d’età romana sul grande lago, abbiamo voluto fargli qualche domanda sull’andamento del suo ultimo progetto.
A più di un anno dalla pubblicazione di “Torso Virile Colossale”, progetto musicale con il quale hai coniugato l’antico con il contemporaneo, una tua passione d’infanzia con il tuo lavoro di musicista… quale il bilancio?
Il bilancio è positivo! Torso Virile Colossale è nato dalla volontà di creare un progetto di musica strumentale che guardasse all’immaginario del cinema Peplum degli anni 50/60, un cinema alle prese con il mondo antico e la mitologia. L’entusiasmo che Torso Virile Colossale ha raccolto mi ha dato ragione sulla validità dell’idea che ho avuto e mi ha molto appagato.
Dall’esordio dell’album ho avuto la possibilità di portare spesso dal vivo questo progetto assieme a fantastici musicisti, suonando in luoghi splendidi come spazi museali o nei pressi di siti archeologici e all’interno di grandi cinema italiani. Un risultato importante che sta regalando anche in questi giorni belle soddisfazioni.
In tema di innovazione in che modo pensi che la musica contemporanea possa diventare un medium rilevante per far conoscere il patrimonio antico del nostro paese e in particolare avvicinare il pubblico dei giovani alle tematiche dei beni culturali?
La musica ha un grandissimo potere, perciò penso che una musica che ‘evoca’ temi cari al patrimonio artistico e culturale può effettivamente essere l’occasione di avvicinare un pubblico più giovane alla Storia e scatenare passioni e curiosità. Credo che lo stesso cinema Peplum abbia avuto, in fondo, questa funzione, più o meno consapevole, di fare entrare in relazione un pubblico popolare, costituito anche da molti ragazzi, con i temi della mitologia e della storia Romana.
È vero che spesso la Storia trasportata sul grande schermo è alterata o deformata, ma non sottovaluterei la forza che hanno avuto certe pellicole nel fare scattare scintille che poi hanno innescato percorsi di approfondimento e passione.
Torso Virile Colossale vuole accendere, anche avvalendosi di una dose di rispettosa ironia, una sana curiosità su certi temi e ne sto constatando l’efficacia: a testimoniarlo sono i risultati raccolti, così come l’affetto e la complicità che, ad esempio, si innescano nei confronti del Peplum attraverso l’utilizzo dei social network, come Facebook o Instagram, che sono parte integrante della strategia di comunicazione del progetto. Mesi fa sono stato invitato alla NABA di Milano per presentare Torso Virile Colossale agli studenti del corso di ‘Design per l’editoria’ e per l’occasione ho anche raccontato per sommi capi la storia di questo Cinema riscontrando una buona dose di attenzione ed entusiasmo.
Recentemente, inoltre, ho realizzato delle tavole di disegno per ‘Populusque’, un libro che affronta il controverso fenomeno dei Centurioni Abusivi di Roma. Insomma l’antichità è decisamente presente nella mia quotidianità e del resto, per noi che viviamo in Italia, direi che il patrimonio antico è questione imprescindibile e a me non dispiace affrontarlo così.
In merito ai contenuti, quindi, secondo te può il Patrimonio, che spesso è considerato solo una originale “location”, diventare protagonista della musica, fonte di ispirazione? Hai idee di sviluppo future per il tuo progetto?
Io credo fortemente che il nostro patrimonio culturale non sia ‘solo’ un insieme di spettacolari location o di opere davanti alle quali sfilano scolaresche talvolta spaesate.
Il nostro patrimonio è una vera e propria risorsa in ambito creativo: è intrecciato al nostro presente più di quanto distrattamente possa sembrare, a volte si tratta solo di guardarlo con occhi diversi e la musica in questo senso può essere d’aiuto. Il potenziale che esso può offrire come contenuto è altissimo e renderlo protagonista attraverso un’esperienza creativa può essere anche un’occasione per raccontare il proprio presente e capire qualcosa di più del tempo in cui viviamo.
Con Torso Virile Colossale sollecito insieme alla mia curiosità anche quella degli ascoltatori-spettatori, scrivendo una musica che sento in bilico tra la nostra caotica attualità e l’eternità del mito. Può sembrare ambizioso ma in realtà vivo tutto questo come un grande gioco che mi restituisce belle energie. Al centro di tutto c’è l’amore per la storia e la musica ed una grande voglia di raccontare ciò che spesso è misconosciuto. La strada che sento di perseguire con Torso Virile Colossale è questa perché c’è ancora tantissimo da narrare e sono al lavoro per realizzare a breve un secondo album.
a cura di Georgia Cantoni
Responsabile comunicazione
Musei Civici di Reggio Emilia