Età del ferro

L’ala settentrionale ospita 36 vetrine nelle quali si presentano materiali risalenti ad un arco di tempo compreso fra la metà del VII ed il I secolo a.C., un’età ormai pienamente storica.
La documentazione archeologica, relativa sia a strutture di abitato che a sepolcreti, rispecchia un insediamento diffuso in stretto rapporto con i principali corsi d’acqua, che si è indotti a riferire agli Etruschi. La composizione etnica del Reggiano nel primo millennio a.C. è in realtà assai più variegata e comprende anche altre popolazioni, Liguri e Celti in primo luogo.
Ai Liguri orientali si può senz’altro riferire la documentazione di età tardo ellenistica della fascia appenninica.

Gli Etruschi, sin dal IX sec. a.C. presenti nella valle del Po, nella seconda metà del VI sec. a.C. vi costituirono un sistema di città, che, secondo la tradizione storiografica antica, avrebbero raggiunto il numero di dodici. Nell’Italia settentrionale gli Etruschi convivevano con altre popolazioni, cui trasmisero la scrittura, esercitando nei loro confronti una determinante azione civilizzatrice.
Questa varietà di stirpi si riflette nel Reggiano, terra di confine fra più realtà etniche, dove era etrusco il gruppo socialmente dominante. Le testimonianze più antiche, del tardo VII sec. a.C., rispecchiano una realtà ormai pienamente storica e molto avanzata sul piano costituzionale e organizzativo. Il livello elevato di alcuni corredi funerari (Brescello, Rubiera) è indizio di una società nella quale una ristretta classe di principi detiene le leve del potere. Il linguaggio stilistico orientalizzante impronta le figurazioni sui cippi di Rubiera e le decorazioni impresse su vasellame da luoghi diversi della provincia. Le lunghe iscrizioni etrusche sui cippi provano l’acquisizione di una cultura alfabetica già nel tardo VII sec. a.C., ma anche l’esistenza di magistrature.
Nel VI secolo gli abitati si configurano come villaggi di capanne, spesso dotati di impianti produttivi: forni da vasaio, fonderie (S. Claudio, S. Bartolomeo …). I sepolcreti offrono una documentazione di notevole ampiezza, che si confronta con quella della Lombardia orientale (sepolcreti di Baragalla, Bettolino di S.Ilario).
Nel V secolo a.C. un nuovo corso economico ha il suo punto di forza in un’agricoltura completamente riorganizzata. La rete di canali e di fossati che con maglie regolari solca i terreni agricoli presuppone l’applicazione di nuove tecniche agrimensorie (Rubiera). Le attività produttive ricevono luce da un quartiere industriale messo in luce a Casale di Rivalta (impianto per produzioni ceramiche).

Nella prima metà del IV secolo a.C. il dilagare dei Galli incrinò il sistema politico instaurato dagli Etruschi nella regione padana. La pressione dei Galli Boi finì per scardinare anche la rete dei percorsi appenninici. Ne approfittarono le tribù liguri per riassumere il controllo della montagna emiliana. L’economia di queste genti si fondava sulla pastorizia e sullo sfruttamento delle risorse forestali. La conquista romana della regione fu scandita da scontri armati, di cui rimane testimonianza nella tradizione storiografica antica. Le guerre contro i Liguri impegnarono a lungo le legioni di Roma (inizi del II secolo a.C.) e si conclusero con deportazioni di massa che spopolarono le vallate appenniniche.
I sepolcreti di Roncolo (Villa Baroni, Villa Manodori), di Bosco Cernaieto, di Luceria si riferiscono a piccole comunità liguri nell’età della conquista romana della regione (III-II secolo a.C.). Si tratta di tombe a cassetta, litica o laterizia, che custodiscono i cinerari con gli oggetti del corredo funerario.


Già utilizzato con funzione di segnacolo funerario, è decorato nella tecnica dell’intaglio a bassorilievo con successiva dipintura. La figurazione è conforme allo stile tardo orientalizzante. Due fregi con felini alati, intenti a dilaniare prede animali ed umane, sono contenuti fra cornici con motivi vegetali stilizzati. Sul listello che divide i due registri figurati si legge una lunga incisione in alfabeto e lingua etrusca, nella quale si fa riferimento ad un personaggio di altissimo rango sociale.