Ritratto di gentildonna con cane

Alessandro Tiarini (Bologna, 1577 – 1668) – Ritratto di gentildonna con cane, 1619 ca. – Olio su tela, cm. 171 x 146


Se non ci sono dubbi circa la paternità dell’opera, attribuita al pittore bolognese Alessandro Tiarini, forti perplessità hanno sempre riguardato l’dentità della donna ritratta. Dopo molti anni di indagini e ricerche di archivio, è stato stabilito che la nobile signora del dipinto è Isabella Arlotti Toschi e non, come l’interpretazione tradizionale faceva pensare, la contessa Camilla Ruggeri Brami.
La giovane, consapevole del suo rango, mostra uno sguardo determinato e volitivo ma privo di superbia o altezzosità. La figura intera consente al pittore di indugiare sulla ricchezza di particolari dell’abito e dei gioielli, soffermandosi sulla trasparenza del pizzo e la preziosità dei ricami sul velluto. Tutto questo unito alla postura classica di chi è avvezzo al comando e al gesto della mano destra che accarezza il cane, simbolo di fedeltà, ci restituisce l’immagine di una giovane donna della quale si intuiscono il ruolo sociale e allo stesso tempo i tratti più incisivi della sua personalità.