Alessandro Prampolini (Reggio Emilia, 1823 – 1865) – Il ponte dell’Ariccia, 1853 – Olio su tela, cm 120 x 173
L’opera è inviata da Roma al Comune di Reggio nel 1853 per testimoniare i progressi artistici dell’artista, a Roma grazie alla pensione comunale. Al centro del quadro è raffigurato il ponte costruito dall’ingegnere reggiano Bertolini, opera grandiosa con tre ordini di trentaquattro colossali arcate che congiungeva il monte d’Albano e quello d’Ariccia consentendo di raggiungere più agevolmente Napoli. Esplicite nelle intenzioni dell’artista le caratteristiche documentarie e didascaliche dell’opera, che doveva attirare l’attenzione del pubblico anche per le scenette di genere che la animano e suscitare ammirazione per un’opera architettonica contemporanea.
Pur nell’ambito di una composizione ideale che si preoccupa di riunire in una unica veduta tutti i particolari descritti e di individuare l’ora più adatta per accentuare la suggestione del luogo Prampolini cerca, attraverso la definizione attenta dei particolari, di avvicinarsi alla resa di un paesaggio naturale.