Il duello per la bella Beatrice

L’affascinante ritratto di Beatrice Ancillotti Goretti conservato presso la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze nasconde dietro il suo enigmatico sorriso una storia d’amore e passione che ha per protagonisti due pittori reggiani. Il primo è l’autore del dipinto, Giovanni Costetti, che la bella Beatrice aveva conosciuto alle lezioni di Giovanni Fattori presso l’Accademia del Nudo di Firenze. Gelosissimo, Giovanni Costetti intravede nell’amico pittore Augusto Mussini un possibile rivale e non esita a sfidarlo a duello. Si scelgono i padrini, si fissa la data (24 ottobre 1903) e il luogo del duello alle Cascine, ma alla fine Augusto Mussini non si presenta. Sue lettere agli amici pubblicate sui quotidiani nazionali fanno temere il peggio : “ La mia vita sorvolò in una luce incerta – scrive – rasentò le paludi fangose e basse, umide…Ho cercato la luce sempre inutilmente, ho creduto toccarla tante volte , ma sono fuochi fatui… Io muoio contento!”. Nei mesi seguenti il mistero sulla sua scomparsa si infittisce, si diffondono false voci sulla sua presenza a Montecassino, poi a Parigi, si arriva a scandagliare l’Arno. Infine la verità: indirizzato al convento di Ascoli Piceno, Mussini è entrato a far parte dell’Ordine dei Cappuccini come terziario, con la possibilità di più ampie libertà e senza obbligo di rispetto delle regole conventuali.
E Costetti? L’amore per la bella Beatrice si fa sempre più possessivo, di fronte ai suoi dinieghi egli non esita a rivolgersi alla polizia accusando i parenti della ragazza di volerla allontanare da lui. In realtà è Beatrice che non pare proprio volerne sapere; dopo pochi mesi infatti, il 22 febbraio 1904, a Stellata di Ferrara, convola a nozze con Andrea Goretti avviandosi a una tranquilla vita familiare. (E.F.)