300 – “Uniti siamo tutti, divisi siamo nulla”

Augusto Mussini

Il 1890, è per il movimento cooperativo un anno di grande sviluppo. Una legge, emanata l’11 luglio 1889, apre, alle associazioni di produzione e lavoro, la possibilità di partecipare alle gare di appalto per l’assunzione di lavori pubblici. Contemporaneamente, i buoni risultati ottenuti, alle elezioni del 1890, dai candidati progressisti e socialisti inducono le amministrazioni ad affidare varie commesse alle prime cooperative di lavoro. Si spera così di alleviare la miseria di tanti operai e quindi di non inasprire i conflitti sociali ed i moti di protesta. In questo clima, in breve lasso di tempo, nascono e si consolidano le cooperative dei “Muratori”, “Braccianti”, “Birocciai”, “Lavoranti Falegnami”, “Marmisti”, “Fabbri Ferrai” e la “Fratellanza dei Barbieri”.
Il 5 ottobre 1890, nella sede di via del Torrazzo, con rogito del Notaio Pedrelli, 14 soci fondatori danno vita alla “Cooperativa Pittori Decoratori Verniciatori e Imbianchini”. Tra le finalità dello statuto “togliere dallo sfruttamento degli imprenditori gli operai”, “garantire un miglior benessere sociale”, “provvedere alla formazione ed alla crescita professionale dei soci”. Sempre nello statuto si stabilisce che i soci “percepiscano, già in partenza, salari maggiorati del 25% rispetto a quelli dei dipendenti delle altre ditte private e partecipino alla suddivisione degli utili che non confluiscono nel capitale sociale”. In conformità alla ragione sociale troviamo, tra i soci, semplici imbianchini, decoratori ed artisti conosciuti ed apprezzati. Tra questi, nel corso del tempo, Augusto Mussini, Emidio Villa, Anselmo Govi, Walter Iotti. Tra i sindaci revisori Gaetano Chierici e Cirillo Manicardi.
Lo statuto fissa la durata della società ad un trentennio. Forse in quell’anno è la prudenza a fissare questo limite o forse è la speranza che il socialismo sia dietro l’angolo. A 123 anni dalla fondazione la cooperativa è ancora in vita e, sotto la nuova denominazione “Tecton”, ha contribuito al restauro del “Palazzo dei Musei”. (A.M.)

Emerenzio Davalli
Ritratto fotografico di Emerenzio Davalli, socio della Cooperativa pittori, inviatoci dalla signora Manuela Barani, pronipote

Nonno Emerenzio(1)
Ritratto a matita di Emerenzio Davalli con autografo e dedica eseguito da Cirillo Manicardi, inviatoci dalla sig.ra Manuela Barani, pronipote