279 – Non di regine ma di vergine incorona la testa

corona

Il giorno 13 maggio 1674 con grande processione di carri e macchine pirotecniche la Corona della Vergine venne portata in chiesa a passi gravi su un grande bacino d’orato seguita dal gonfalone della città. “Il Reverendissimo Padre Generale ricevuta ch’egli ebbe la Corona la consegnò nelle mani dell’illustrissimo e reverendissimo Vescovo, ond’egli in Habito Pontificale servito dai suoi apparati Ministri, passando nella Cappellina dietro all’Altare impose all’Immagine miracolosa la Corona. Fuggì allora il prezioso cortinaggio, che copriva la Sacratissima Vergine, e l’ornamento della sua Capellina, ond’ella d’improviso apparendo alla vista di tutti coronata, cavò tante lagrime, e sospiri, e dal cuore e dagli occhi, ch’ebbero ad intenerirsi i sacri marmi del Tempio; tanto più ripercossi dal gran rimbombo delle salve de’ Moschetti, Mortai e Cannoni che nel medesimo tempo assordavano l’aria.” (Certani p. 130).
D’argento dorato fuso e cesellato, adorna di gemme, 91 per l’esattezza tra smeraldi, giacinti, ametiste, rubini, crisolite, topazi e diamanti, e 120 perle, punteggiata di gioielli preziosi e semipreziosi, in castoni d’oro e smalti dipinta, la corona fu voluta dalla Città con concorso di Arti e privati in ringraziamento delle tante grazie concesse con un esborso di 6671 denari e 19 lire.
Con fidecommesso la Città decretò che la Corona “stii perpetuaente nel Tesoro d’essa santissima Vergine per valersene per ornamento e decoro nella solennità ed altri giorni”, previo il diritto della Città, in caso di uso improprio, di riprendersela e darla ad altra istituzione religiosa.
E cosí è stato se ancor oggi si ammira nel Museo della Basilica della Ghiara. (M.M.)
Dove: For inspiration only, Diorama A