Antonio Vallisneri, precursore dell’Illuminismo

Vallisneri

La carica del padre Lorenzo, di Scandiano, Podestà al servizio del Duca di Modena e Reggio in territorio lucchese, fa nascere Antonio Vallisneri nel piccolo borgo di Trassilico, in Garfagnana. Sorte che per analoghi motivi, condivide con altro grande scienziato di origini, reggiane, Leopoldo Nobili.
Dopo la formazione classica a Modena e Reggio nelle scuole dei Gesuiti il giovane Antonio si trasferisce a Bologna e, allievo del Malpighi, si applica allo studio della medicina, della anatomia e della storia naturale. Si laurea nel 1685 a Reggio, dopodiché inizia ad esercitare la professione di medico, conducendo parallelamente un intensa attività di ricerca nei campi più diversi della Storia Naturale. Chiamato nel 1700 all’Università di Padova vi rimane fino alla morte, nel 1730, occupando dapprima la cattedra di Medicina pratica e in seguito quella di Medicina teorica e ricevendo nel 1722 il Diploma di “Professore Primario dell’Arciliceo di Padova e Medico dell’Imperatore Carlo VI”.
Come medico Antonio Vallisneri, in contrasto con la tradizione legata ad Aristotele e Galeno, afferma l’importanza degli studi naturalistici ed anatomici come base per gli studi medici e sperimenta in modo cauto e controllato i rimedi farmaceutici, per costruire gradualmente un patrimonio di conoscenze. Come naturalista è scrupoloso osservatore e, seguace di Galileo, convinto assertore del metodo sperimentale. Si applica allo studio degli insetti, dei parassiti, dell’origine microbica delle malattie. Si schiera, con Redi, contro la generazione spontanea. Analizza in termini naturali il Diluvio Universale e riconosce la natura organica dei fossili, viaggia sull’Appennino, studiando il fenomeno delle “salse” e indaga correttamente l’origine delle sorgenti. Delinea, con le sue ricerche e il suo metodo, le prospettive scientifiche che segneranno il punto di passaggio verso l’Illuminismo. L’edizione completa dei suoi scritti, Opere fisico-mediche, viene pubblicata postuma dal figlio Antonio jr. nel 1733 e costituirà un punto di riferimento costante per Spallanzani.

Convinto sostenitore dell’utilizzo dell’italiano, rispetto al latino, scrive un dizionario medico-naturalistico, nell’intento di codificare una lingua comune per gli scienziati, e nel 1710 dà vita, con altri, al Giornale de’ Letterati d’Italia, il primo periodico scientifico nazionale. (S.C.)
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