A partire dagli anni ’70 dell’800 in Italia nasce l’esigenza di creare strutture specializzate in grado di ospitare i prosciolti, allora detti “folli rei”, ossia gli autori di reato che sono stati dichiarati incapaci di intendere e di volere.
Nel caso in cui, attraverso una perizi psichiatrica richiesta durante il processo, venisse confermato che l’imputato non era nel pieno delle sue facoltà mentali al momento dell’atto, non veniva condannato, ma appunto “prosciolto”, e ricoverato in ospedale psichiatrico.
Venivano invece detti “rei folli” coloro che durante la detenzione avevano manifestato disturbi mentali.
All’interno dell’archivio del San Lazzaro vi sono diverse cartelle che riportano casi di questo genere, come per esempio quella di un paziente ricoverato in seguito a furti e minacce a mano armata. Nei registri dei prosciolti sono registrati casi di internati per i motivi più svariati: dall’omicidio, all’incendio doloso o al furto o addirittura pedofilia.
[scansione 1Lettere del paziente]
E’ particolarmente significativo anche il caso di Ernesto, accusato di omicidio e per questo messo in carcere a Como. Dopo l’inizio della sua detenzione l’uomo inizia a dare segni di squilibrio mentale e viene trasferito al San Lazzaro di Reggio Emilia.
[Scansione 2 Cartella del paziente]
[Scansione 3 Registro dei prosciolti del San Lazzaro]
A seguito della legge Giolitti sull’assistenza psichiatrica del 1904, gli ospedali psichiatrici devono dotarsi di reparti separati per ospitare i prosciolti: il padiglione Lombroso del San Lazzaro era adibito proprio a questa funzione e per questo motivo venne recintato da un muro di contenzione. Con il Codice Rocco del 1930 invece venne deciso che i prosciolti dovessero essere ospitati da strutture esterne agli ospedali psichiatrici: nacquero così i Manicomi criminali, poi Ospedali psichiatrici giudiziari.
Dopo le denunce sulle condizioni di estremo degrado di queste strutture, fatte dalla commissione presieduta dal senatore Ignazio Marino nel 2011, nel 2012 venne emanato un decreto che sanciva la chiusura definitiva degli ospedali psichiatrici giudiziari entro il 1 Aprile 2014. Il giorno stesso in cui era prevista la chiusura il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha promulgato un decreto legge che fissa al 30 aprile 2015 la data entro la quale dovranno essere chiuse queste strutture.
Testi di: Rossella Bossolo, Claudia Landi, Fabiola Peverari, Sara Rosaz.