Claudio Parmiggiani, “Eremita con occhi senza dimora”.
Due video di Gianfranco Barberi e Marco di Castri
Sabato 7 ottobre 2023, ore 17.00 Palazzo dei Musei (Terzo piano) Via Spallanzani, 1 Reggio Emilia
Sabato 7 ottobre 2023 i Musei Civici di Reggio Emilia aderiscono alla XIX Giornata del Contemporaneo, la manifestazione promossa da AMACI (l’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani), realizzata con il sostegno del Ministero della Cultura e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale che, grazie al coinvolgimento di musei, fondazioni, istituzioni pubbliche e private, gallerie, studi e spazi d’artista, dal 2005 diffonde e promuove la conoscenza dell’arte contemporanea al grande pubblico sul territorio nazionale. Per l’occasione, Palazzo dei Musei propone un evento interamente dedicato a Claudio Parmiggiani (Luzzara, 1943) nel corso del quale saranno proiettati Claudio Parmiggiani. Una scultura 1975-1991 (1990-1991) e L’ombrello di Freud. Frammenti di un ritratto di Claudio Parmiggiani (1990-2023) due video, in parte inediti, realizzati dai filmmakers Gianfranco Barberi e Marco di Castri della società di produzione Cataloga. I filmati saranno presentati e discussi dagli stessi autori in dialogo con Giulia De Giorgi, storica dell’arte e curatrice, e con Ilaria Campioli e Alessandro Gazzotti, curatori dei Musei Civici. I due video sono stati girati negli stessi mesi, tra il 1990 e il 1991, quando Claudio Parmiggiani si divide tra lo studio di Torino e la produzione di Una scultura, un’opera grandiosa iniziata diversi anni prima. Le immagini di Una scultura, affidate dall’artista a Barberi e di Castri, ne permettono una fruizione integrale, possibile altrimenti solo attraverso una sorta di pellegrinaggio: l’opera è infatti costituita da quattro elementi dislocati in altrettanti diversi luoghi del mondo (Clavis, a Collebeato, Brescia; Pietra, sull’Isola di Fisher, Egitto; Torre, nel Parco del Castello di Saint-Gery, Rabastens, Francia; Casa sotto la luna, a Sobotka, Cecoslovacchia). Le quattro sculture in mattoni sono riprese dalla telecamera durante un viaggio in compagnia dell’artista che segue lo spazio, il tempo e la natura nel variare delle stagioni.
Parallelamente, i due filmmakers realizzano anche alcune riprese a Torino al fine di costruire una sorta di ritratto per immagini di Parmiggiani: il video inedito L’ombrello di Freud, il cui montaggio è stato terminato dagli autori nel 2023, è un documento intimo e prezioso che racconta l’artista mentre lavora a un’opera nel suo studio, mentre riflette in silenzio davanti ai propri disegni, mentre passeggia per la città o misura una barca sul fiume. Questo susseguirsi di scenari e situazioni indugia anche in una digressione spaziale accogliendo alcuni momenti della permanenza di Parmiggiani in Egitto durante la realizzazione del terzo elemento di Una scultura. I due video finiscono così per completarsi l’un l’altro in un racconto ravvicinato e discreto che ci offre uno sguardo privilegiato sull’artista e sulla sua creazione.
Nato a Luzzara nel 1943, Claudio Parmiggiani è considerato tra i maggiori protagonisti del panorama artistico internazionale. Autore raro e difficile da collocare, il suo volontario “esilio” dalla scena artistica italiana, la sua lontananza da gruppi e movimenti codificati e il suo ostinato silenzio da oltre quaranta anni valgono come una radicale presa di posizione contro schemi e convenzioni. I suoi materiali sono polvere e cenere, fuoco e aria, ombra e colore, luce e pietra, vetro e acciaio, sangue e marmo. Assemblando frammenti del mondo (farfalle, libri, barche, stelle, statue, campane) fa nascere immagini insolite che, nella loro tragica bellezza, ci sembrano stranamente familiari. I materiali e le tecniche utilizzati sono molteplici e vanno dalla fotografia al calco, dalla frantumazione all’assemblaggio. Le sue opere nascono in modo naturale e spontaneo, frutto soprattutto di esigenze interne, sempre in stretto rapporto con il suo mondo spirituale. Profondamente introspettive e rivolte alla solitudine e al silenzio, esse hanno la straordinaria capacità, partendo dalla sfera personale, di parlare un linguaggio universale. L’artista è legato alla città di Reggio Emilia da un lungo e proficuo rapporto di scambi e collaborazioni. Dopo la personale del 1985 ospitata ai Musei Civici, la città gli dedica una mostra nel 2003, in occasione della quale Parmiggiani espone Croce di luce, una delle sue installazioni più note pensata appositamente per la Chiesa dei Santi Agata e Carlo e poi entrata nelle collezioni dei Musei Civici – oggi esposta a Palazzo dei Musei – che propone una riflessione profonda sui temi del tempo come memoria e sulla meditazione dell’immagine sacra, scomposta nei suoi elementi fondamentali e ricomposta nel segno iconico della croce che ne veicola colori, odori e suggestioni tattili.
Tra il 2004 e il 2006 l’allora Assessorato alla Cultura del Comune di Reggio Emilia e i Musei Civici promuovono Invito a, un progetto di committenza pubblica che vede Parmiggiani invitare una serie di artisti internazionali a realizzare opere d’arte site-specific permanenti in diversi luoghi della città attraverso un dialogo artistico tra passato e presente. Il progetto ha visto il coinvolgimento di Luciano Fabro, Sol LeWitt, Eliseo Mattiacci, Robert Morris. Oltre a Croce di luce, Palazzo dei Musei conserva ed espone altre importanti opere dell’artista fra cui Il sognatore (1983) e un’opera appartenente alla serie delle Delocazioni, una ricerca iniziata dall’artista negli anni ‘70 incentrata sull’utilizzo della polvere, del fuoco e del fumo come strumenti per fissare impronte di oggetti e ombre di bottiglie, libri, farfalle e figure assenti sulla parete ma presenti nei contorni tracciati dal fumo di un fuoco violento. In esse si sviluppa in molteplici direzioni il tema della dicotomia tra assenza e presenza così come il tema della fugacità, ricorrente in molte sue opere, che spinge lo spettatore a riflettere sulla transitorietà della vita e della memoria. L’incontro al Palazzo dei Musei costituisce dunque l’occasione per approfondire, anche grazie a contributi video inediti, la poetica e la produzione di uno dei più importanti artisti contemporanei, nonché di ripercorrere il lungo rapporto che lega l’artista a Reggio Emilia.
Gianfranco Barberi e Marco di Castri Nel 1984 Gianfranco Barberi e Marco di Castri fondano la società di produzione Cataloga, con la quale hanno prodotto e realizzato oltre venti film su mostre personali e collettive e su artisti quali Joseph Beuys, Michelangelo Pistoletto, Claes Oldenburg, Daniel Buren, Jean Tinguely, Giuseppe Penone, Jannis Kounellis, Philip Glass. Hanno lavorato per istituzioni come il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e il Musée National d’Art Moderne – Centre Georges Pompidou per il quale hanno realizzato Tinguely par Jean Tinguely (1988), vincitore del Primo Premio al Festival del Film sull’Arte di Asolo nel 1992. Dagli incontri con gli artisti sono nati i film Now I Know Snow (1986), vincitore del Gabbiano d’Argento al Festival del Cinema Indipendente di Bellaria; Michelangelo Pistoletto. I have a mirror, you have mirror (1988), presentato al PS1 di New York in occasione della sua mostra; Giuseppe Penone. Con l’orecchio all’albero (2011), proiettato al Museo del Louvre nel 2014. Nel 1993 il Musée National d’Art Moderne Centre Georges Pompidou ha dedicato una retrospettiva alla produzione di Cataloga.
Giulia De Giorgi Storica dell’arte e curatrice, ha lavorato per Norma Mangione Gallery e ha cogestito la programmazione artistica dello spazio no-profit Barriera di Torino. Dal 2016, per la Fondazione Giulio e Anna Paolini di Torino, si occupa dell’archivio e del catalogo delle opere e contribuisce alle attività di approfondimento e promozione del lavoro dell’artista. Per il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea dal 2018 è referente dei fondi archivistici presso il CRRI – Centro di Ricerca Castello di Rivoli, dove collabora anche a progetti di ricerca, espositivi e editoriali. È membro fondatore di Pierre Dupont, collettivo curatoriale che persegue la strada dell’incontro tra indagine artistica e pubblico.
L’iniziativa è ad ingresso gratuito e senza obbligo di prenotazione
Info:
0522 456816 Palazzo dei Musei, via Spallanzani, 1
Durante gli orari di apertura della sede.
musei@comune.re.it