Il tè delle Muse – Angelo Secchi e la sua città

Il tè delle Muse
Angelo Secchi e la sua città. Storia di un monumento mai realizzato

Fabrizio Bònoli

Il 26 febbraio 1878 moriva a Roma, a 59 anni, Angelo Secchi. Solenni esequie vengono svolte nella Chiesa di Sant’Ignazio, il cordoglio della comunità scientifica è unanime, parole di stima giungono dai rappresentanti del governo. A Reggio Emilia, sulla casa natale nell’attuale via Porta Brennone viene apposta nel 1878 una iscrizione commemorativa, e vengono intitolate a Secchi una via e una scuola, il Regio Istituto Tecnico.
Da Reggio parte anche una sottoscrizione popolare, con l’appoggio dell’astronomo Pietro Tacchini e della comunità internazionale, per raccogliere fondi destinati alla realizzazione di un monumento scientifico ad Angelo Secchi. L’adesione è elevata e la somma raccolta ingente, tanto da ritenere realizzabile il progetto, suggerito dall’astronomo Pietro Tacchini, di un grande telescopio a Reggio, a disposizione della comunità astronomica nazionale. Tuttavia il Comitato preposto alla realizzazione di tale Monumento scientifico, nell’alternarsi di progetti, tra le interruzioni e svalutazioni causate da due guerre mondiali, non giungerà a una conclusione. Una vicenda complessa ricostruita con pazienza da Fabrizio Bònoli, già professore associato in storia dell’astronomia e docente di “Storia della cosmologia” all’Università di Bologna e Direttore del Giornale di Astronomia della “Società Astronomica Italiana”, che ne parlerà domenica 21 ottobre alle ore 16.00 ai Musei Civici, nell’ambito della rassegna “Il Tè delle Muse”.

Fabrizio Bònoli è membro del “Comitato Nazionale per le celebrazioni del bicentenario della nascita di Angelo Secchi”, co-organizzatore, a fianco dei Musei Civici di Reggio Emilia, della mostra “Tutti i colori delle stelle. Padre Angelo Secchi e la nascita dell’Astrofisica”, aperta da sabato 20 ottobre ai Musei.