Lo scavo in piazza. Dietro le quinte di una mostra archeologica
A cura di Marco Podini e Anna Losi
Nel corso dell’incontro si parlerà di quello che si nasconde alle spalle di un evento espositivo. In particolare verranno presentato gli scavi principali, sui quali si sono sviluppati i vari aspetti trattati nella mostra “Lo scavo in piazza”: le origini, la romanizzazione, la nascita della città, la casa; la tarda antichità e l’alto medioevo, l’età medievale.
Negli ultimi cinque anni Reggio Emilia è stata interessata da diversi cantieri, più o meno grandi, sia di interesse pubblico che privato; fra i più significativi, si colloca, ad esempio, l’intervento effettuato per la riqualificazione di Palazzo Busetti e quello di piazza della Vittoria, oltre che dagli interventi di via Guidoriccio Fogliani e di Via del Carbone. I dati emersi da questi diversi interventi, importantissimi sotto il profilo archeologico, sono stati messi in relazione fra loro in maniera tale da ricostruire le varie fasi di vita nei diversi momenti storici individuati. È stato così possibile ricostruire i varie trasformazioni subite da un quartiere urbano periferico, l’isolato San Rocco, in età romana occupato da una domus signorile, poi da un’abitazione qualitativamente modesta in epoca barbarica per arrivare poi alle case torri di età comunale. Da palazzo Busetti proviene un ulteriore dato urbanistico fondamentale per ricostruire l’aspetto della città in epoca romana: un tratto di via obliqua trovata al di sotto, una direttrice strategica su cui si allinea una parte consistente della città antica e che influenza ancora la città di oggi: via Crispi infatti ricalca questa strada, elemento visivo della persistenza antica.
Nello specifico verranno esaminati gli aspetti principali che stanno alle spalle di un cantiere archeologico urbano, ben diverso da un cantiere programmato o svolto in area non edificata. Diverse e variabili sono infatti le problematiche da affrontare in questo caso: le condizioni meteo avverse, la “coabitazione” con le altre maestranze che operano entro un cantiere edile, le scelte metodologiche ed operative tese a salvaguardare il bene archeologico, le tecniche di documentazione applicate in fase di scavo.
E il risultato finale è quello che è stato possibile ricostruire la sequenza stratigrafica della Reggio sepolta, che tutti quanti calpestiamo abitualmente ma della quale ignoriamo l’esistenza.
L’iniziativa si inserisce nel più ampio progetto “2200 anni lungo la Via Emilia” promosso dai tre Comuni di Modena, Reggio Emilia e Parma, dalle Soprintendenza Archeologia di Bologna e di Parma, dal Segretariato Regionale Beni, Attività culturali e Turismo, e dalla Regione Emilia – Romagna.
www.2200anniemilia.it
L’iniziativa è ad ingresso gratuito e senza obbligo di prenotazione
Info:
0522 456816 Palazzo dei Musei, via Spallanzani, 1
Durante gli orari di apertura della sede.
musei@comune.re.it