“Il Fondo Fotografico Pansa”
Laura Gasparini
Evento inserito nelle celebrazioni ufficiali del 150° Anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia
Alberto Pansa (Torino 1844- Roma 1928) nacque da Giuseppe e Carolina Pirondi, originaria di Reggio nell’Emilia, figlia dell’esule Prospero e sorella del medico-patriota Siro Pirondi. Dopo aver vissuto una lunga e intensa vita diplomatica a livello internazionale, si dedica al lavoro diplomatico in seno al Ministero impegnandosi, inoltre, nell’attività politica in qualità di senatore del regno e prendendo la residenza a Cà del Vento, sulle pendici del primo Appennino reggiano, dove Alberto e la moglie Maria Gigli Cervi (Parma 1867- Roma 1960) si circondano della loro piccola, ma pur preziosa, collezione.
Una collezione di oggetti antichi di ogni epoca e provenienza, composta da sculture, tessuti, mobili, porcellane, suppellettili e fotografie, acquistate o scattate da loro stessi durante i loro numerosi viaggi e soggiorni, ma, soprattutto, dalla loro importante biblioteca con edizioni rare e preziose. La biblioteca, la raccolta delle fotografie, parte delle opere che costituivano la collezione, sono state donate alla Biblioteca Panizzi e ai Musei Civici nel 1968 per volere di Donna Maria.
L’interesse e la passione per il collezionismo di Alberto e Maria Pansa nascono e si sviluppano durante il loro soggiorno a Costantinopoli, quando Alberto viene assegnato all’ambasciata italiana e al corpo diplomatico dell’ambasciatore italiano, conte Luigi Corti (1823-1888). La biblioteca dei Pansa, invece, nasce a Torino durante il soggiorno di Alberto per conseguire la laurea in giurisprudenza e si sviluppa in seguito, durante il soggiorno a Londra, a Il Cairo e a Berlino. La biblioteca conta circa 1.540 volumi e custodisce rare e preziose edizioni di letteratura, poesia, antiquariato e archeologia. E proprio nella biblioteca, collocata in una stanza attigua al grande salone e alla sala del bigliardo dell’austera Cà del Vento, Alberto e Maria custodivano i loro album fotografici e una raccolta di fotografie sciolte relative ai soggiorni e viaggi in Turchia, Cina, Thailandia (Siam) e Corea.
Nel corso del tempo le diverse raccolte che costituiscono il lascito Pansa, sono state oggetto di approfondimenti da parte di letterati e studiosi, in particolare la biblioteca perché conserva preziose e rare edizioni anglosassoni diversamente introvabili in altre istituzioni.
Inoltre la ripubblicazione delle memorie di Maria Pansa “In viaggio con una ambasciatrice. Ricordi e testimonianze della belle époque” per i quaderni della Biblioteca Panizzi e la realizzazione della mostra “Viaggiatori fotografi collezionisti nell’Oriente di fine Ottocento” (2013) presso la Biblioteca Panizzi, hanno permesso anche la “riscoperta” dei diari di Alberto Pansa, che sembravano perduti, in quanto distrutti perché imbarazzanti per il regime fascista.
Il fondo fotografico è molto importante, sia per le storie di vita privata, sia per la testimonianza visiva di eventi e cambiamenti sociali, storici e internazionali. Riscoprire il fondo fotografico dei Pansa, che documenta i loro soggiorni e i viaggi nel Medio ed Estremo Oriente, aggiunge un tassello non solo alla nostra storia, ma anche a quella dei Paesi ritratti. Da un punto di vista culturale il fondo fotografico Pansa, che comprende anche fotografie di Cina, Corea e Thailandia, sintetizza un’epoca, fatta di grandi viaggiatori e collezionisti alla scoperta di terre lontane, di culture esotiche da osservare ed esplorare, ma anche da vivere e portare con sé attraverso oggetti d’arte, artigianato e immagini.
Foto: Felice Beato, 1880-1893, “Donne e bambino che leggono”, Fondo Pansa, Biblioteca Panizzi Reggio Emilia
L’iniziativa è ad ingresso gratuito e senza obbligo di prenotazione
Info:
0522 456816 Palazzo dei Musei, via Spallanzani, 1
Durante gli orari di apertura della sede.
musei@comune.re.it