Mons pietatis mutuum dat gratis

picchiotto

La linea di confine tra prestito a giusto tasso ed usura è sempre stata assai labile. Il commercio, lo sviluppo economico ed anche la vita quotidiana delle famiglie non hanno però potuto prescindere da questo strumento finanziario. Il 30 luglio 1413 l’ebreo Moiseto di Luguro sviluppa accordi col Comune per approntare un banco di prestito “a buon mercato che sogliono usare questi giudii” onde rimediare” alle mordaci usure ond’erano soliti dilettarsi non pochi rapaci cristiani”.
Cambiano i tempi e cambiano le opinioni. Il 28 ottobre 1454 “doppo disinare fra nona e vespro” il popolo reggiano viene chiamato a festeggiare in processione la nascita del “Santo Monte di Pietà” creato per “exterminare et eradicare la dissipante voragine de la usura de li ebrei”. L’idea per la fondazione di quest’istituto, che vede come fondatori la Chiesa, il Comune e le Corporazioni, era stata predicata in città dai Francescani minori osservanti Beato Bernardino Tomitano da Feltre, frà Domenico di Ponzone e dal reggiano frà Simone Donzelli.
Il Monte è stato concepito, diremmo oggi, come servizio sociale, come Banca Etica: non deve servire ad aumentare le risorse di chi già ne ha, bensì a proteggere chi rischia di cadere in miseria e rovina. Gli eventuali guadagni devono essere devoluti in carità, assistenza ed opere di pubblica utilità. La sede è quella del vecchio Palazzo Comunale, l’entrata è situata in un cortiletto interno per salvaguardare la dignità di chi ricorre a questo istituto. Sul portale in arenaria, con l’anta ferrata, conservato ai Civici Musei, si legge l’orgoglioso motto “Mons Pietatis mutuum dat Gratis”. (A.M.)
Dove: For inspiration only, Diorama A