Sono conservate circa 8000 opere (disegni, tele e terrecotte) prodotte dagli ex ricoverati del San Lazzaro, in particolare durante gli atelier di pittura aperti già nell’800 e attivi fino alla chiusura. La sezione più antica comprende soprattutto disegni, come quelli di Federico S.: trentino di origine, proveniente da una famiglia benestante e laureato in legge in Germania, venne trasferito al San Lazzaro dal manicomio di Pergine (TN), con diagnosi di delirio ambizioso nel 1884. Venne dimesso nel 1896, ma dopo pochi mesi venne nuovamente ricoverato e rimase al San Lazzaro fino alla morte, nel 1903. Utilizzava questi disegni per esporre i propri “concetti” agli altri ricoverati.
Negli anni ’30-‘40 venne ricoverato tre volte anche il pittore Antonio Ligabue, che venne rinchiuso proprio nel padiglione Lombroso.
La produzione in Ospedale Psichiatrico si intensificò soprattutto negli anni ’70, con i moderni atelier in cui vennero prodotte anche tele e terrecotte; vasta è anche la produzione dei bambini ricoverati nella colonia-scuola Marro, in cui il disegno era delle materie di studio.