Il nuovo allestimento (Timeline)

Nuovo allestimento
01
Ursus Spelaeus

Lo scheletro di Ursus spelaeus, che volge le spalle a un atelier di scheggiatura della pietra, introduce all’epoca dei cacciatori del Paleolitico, le cui stazioni di caccia si concentrano nell’alta pianura. Successivamente, nel Mesolitico, la fine delle glaciazioni rende accessibili all’uomo anche i crinali montuosi dell’Appennino. Un lupo segue l’uomo nella caccia alle piccole prede intorno ai laghi di montagna, essendo ormai avviato quel processo di domesticazione che lo trasformerà da lupo a cane. La varietà ambientale peculiare di quest’area è decisiva per l’avvento di gruppi umani stabili che vi introducono per la prima volta l’agricoltura e l’allevamento e condiziona lo sviluppo della cultura dell’Età del Rame.

FOCUS NECROPOLI NEOLITICA

Negli spazi del “corridoio parallelo” a quello della narrazione principale, è dedicato un focus alla necropoli neolitica di Chiozza di Scandiano, di cui vengono esposte sette sepolture, immerse nel buio e sovrastate da uno specchio in cui il visitatore vede, dei morti, soltanto un riflesso.

03
Le Terramare

Le prime piste solcate da carri, che ripercorrono le preesistenti vie di transito, mettono in connessione la rete dei grandi villaggi dell’Età del Bronzo, le Terramare.

Oggi
04
Gaetano Chierici

Il collasso della civiltà terramaricola, evento traumatico che porterà ad una prolungata crisi demografica e culturale e alla fine di quel mondo, è rappresentato come vero e proprio “crash”, raccontato dalla ricostruzione di una capanna nella sua fase di abbandono. La narrazione della preistoria nel Reggiano si ricollega in modo significativo alle collezioni storiche, tramite la figura del paletnologo don Gaetano Chierici. Esponente di assoluto rilievo della cultura italiana dell’800, tra i primi ad applicare metodologie scientifiche all’archeologia, Chierici, del quale i Musei Civici hanno recentemente celebrato i 200 anni dalla nascita, è stato il fondatore nel 1870 del Museo di Storia Patria di Reggio Emilia. La nuova sezione di preistoria e protostoria si “sdoppia”, creando un percorso, parallelo e complementare a quello cronologico, dove sono rappresentati i temi del lavoro scientifico di Chierici: la stratigrafia, la tassonomia, il contributo offerto dalle scienze della terra e naturali, il comparativismo. A confronto con tali questioni vengono posti oggetti e contesti di scavo archeologici del Reggiano eseguiti in anni recenti, condotti e documentati con metodo scientifico.