Foto: Luigi Ghirri, Trani, 1986, Archivio Eredi Luigi Ghirri
Luigi Ghirri. Zone di passaggio
Discrete semioscurità nelle opere di Mario Airò, Gregory Crewdson, Paola De Pietri, Paola Di Bello, Stefano Graziani, Franco Guerzoni, Armin Linke, Amedeo Martegani, Awoiska van der Molen
a cura di Ilaria Campioli
Palazzo dei Musei
26 aprile 2024 – 2 marzo 2025
Discrete semi-darkness in the works of Mario Airò, Gregory Crewdson, Paola De Pietri, Paola Di Bello, Stefano Graziani, Franco Guerzoni, Armin Linke, Amedeo Martegani, Franco Vaccari, Awoiska van der MolenLuigi Ghirri. Zone di passaggio (Passage Zones)
Zone di passaggio proposes a reflection on darkness and night, aiming to convey their important role in the collective imagination. Point of departure are the numerous works of night settings that Luigi Ghirri created throughout his production. These are places “lit in a provisional way, or the spaces that live their own discreet semi-darkness and that only temporarily become luminous in a festively provisional way,” activating an alternative reading of reality. For Ghirri, therefore, it is the flares, the flashes, the small intermittence such as those of fireflies that express the best modes of illumination, since they keep the perception of that darkness that is too often erased in favor of “glowing like film sets, where all the magic and allure of light has disappeared”.
Regarding the history of the photographic process, the relationship between light and darkness is essential. Various applications of artificial light have also made it possible to extend the possibilities of the medium, not only with respect to the capacity for image production itself, but by expanding its use in dark or dimly lit places such as caves and caverns.
An example can be seen in the 1914 volume by Albert Londe, titled La photographie à la lumière artificielle, one of the first manuals in photographic history to extensively illustrate various possibilities of artificial lights to apply in photographic technique. Published in a moment of great enthusiasm towards new possibilities offered by technological development within the context of artificial lights, the volume positions itself among two worlds. It is a compendium of the multiple – and often dangerous – techniques of darkness illumination, revealing an alchemical fascination towards light that reminisces of that pre-electric “paganism”, to a nature animated by an invisible force that evokes almost lost features of darkness and night.
Starting with experiments on medium and visibility carried out by Franco Guerzoni together with Luigi Ghirri and Franco Vaccari in the late 1960s, the exhibition presents works of further important authors offering “micro-ruptures” generated by sudden illuminations, questioning and rethinking the relationship we have with darkness. In his 1923 famous speech, A lecture on Serpent Ritual, Aby Warburg affirms that “electricity enslaved, the lightning held captive in the wire, has produced a civilization which has no use for heathen poetry” and, in a way, no use for the sacrality between humanity and nature. This perception is revealed on a new level of comprehension within the works of Mario Airò, Gregory Crewdson, Paola De Pietri, Paola Di Bello, Stefano Graziani, Armin Linke, Amedeo Martegani, and Awoiska van der Molen. Here, different projects evoke in diverse ways the place of possibility offered by darkness, whose blaze, openings, and illuminations allow for new configurations.
Ilaria Campioli
Exhibition promoted by the Municipality of Reggio Emilia (Musei Civici, Biblioteca Panizzi) in collaboration with the Archivio Eredi Luigi Ghirri. The exhibition is realized thanks to the European Funds of the Emilia-Romagna Region. With the Art Bonus contribution of IREN.
Zone di passaggio propone una riflessione sul buio con l’obiettivo di raccontare l’importante valore che questo riveste nell’immaginario collettivo. Punto di partenza sono le numerose opere di ambientazione notturna che Luigi Ghirri ha realizzato nel corso della sua produzione. Sono i luoghi “illuminati in maniera provvisoria, o gli spazi che vivono una loro discreta semioscurità e che solo temporaneamente diventano luminosi in maniera festosamente provvisoria”, in cui si attiva una lettura alternativa del reale. Per Ghirri sono quindi i bagliori, i lampi, le piccole intermittenze come quelle delle lucciole ad esprimere le migliori modalità di illuminazione poiché mantengono intatta la percezione del buio, preservandone le zone d’ombra.
Rispetto alla storia del procedimento fotografico, il rapporto fra luce e buio è essenziale. Le diverse applicazioni della luce artificiale hanno consentito di estendere le possibilità del medium, non solo rispetto alla capacità di produzione stessa delle immagini, ma ampliandone l’utilizzo in luoghi bui o scarsamente illuminati come catacombe e grotte. È possibile ritrovarne un esempio nel volume del 1914 di Albert Londe dal titolo La photographie à la lumière artificielle, fra i primi manuali della storia della fotografia ad illustrare in maniera dettagliata le diverse possibilità di illuminazione artificiale da applicare alla tecnica fotografica. Pubblicato in un momento di grande entusiasmo nei confronti delle nuove possibilità offerte dagli sviluppi tecnologici nell’ambito dell’illuminazione artificiale, il volume in realtà si posiziona a cavallo fra due mondi. Compendio delle numerose – e spesso pericolose – tecniche di illuminazione del buio, il manuale rivela in realtà una fascinazione alchemica nei confronti della luce che rimanda a quel “paganesimo” pre-elettrico, ad una natura animata da una forza invisibile in grado di rievocare le proprietà quasi ormai perdute del buio e della notte.
La mostra, a partire dalle sperimentazioni sul medium e sulla visibilità della fine degli anni Sessanta, realizzate da Franco Guerzoni assieme a Luigi Ghirri e Franco Vaccari, presenta quindi il lavoro di importanti autori che con le loro opere offrono delle “micro-rotture”, generate da improvvise illuminazioni e capaci di rivelare quel rapporto fra luce e buio celato nella natura. Nel suo celebre intervento del 1923, dal titolo Il rituale del serpente, Aby Warburg afferma che “il fulmine imprigionato nel filo – l’elettricità catturata – ha prodotto una civiltà che fa piazza pulita del paganesimo” e, in un certo senso, della sacralità che lega l’uomo alla natura. Questo timore trova in realtà un nuovo orizzonte di comprensione nelle opere di Mario Airò, Gregory Crewdson, Paola De Pietri, Paola Di Bello, Stefano Graziani, Armin Linke, Amedeo Martegani e Awoiska Van Der Molen. I diversi progetti rievocano con modalità differenti quello spazio di possibilità offerto dal buio, in cui bagliori, aperture e illuminazioni consentono di assumere nuove configurazioni.
Mostra promossa dal Comune di Reggio Emilia (Musei Civici, Biblioteca Panizzi) in collaborazione Archivio Eredi Luigi Ghirri.
Orari di apertura
martedì, mercoledì, giovedì 10.00 – 13.00
venerdì, sabato, domenica e festivi 10.00 – 18.00
lunedì, chiuso
Ingresso gratuito
lunedì, chiuso
EVENTI E ATTIVITA’ COLLATERALI
VISITE GUIDATE alla mostra
Ogni sabato ore 11.00
A cura di Socioculturale s.c.s.
€ 5.00 cad., minimo 7 partecipanti o € 35.00 forfettari sotto i 7 partecipanti
Info: prenotazione consigliata 0522456816
Al buio si vede meglio
Nell’ambito della mostra Luigi Ghirri. Zone di passaggio, a cura di Ilaria Campioli e visitabile fino al 2 marzo 2025, Palazzo dei Musei propone due incontri ad accesso libero e gratuito per approfondire, attraverso prospettive e sguardi differenti, la riflessione sul buio e l’indagine sui molteplici significati che esso riveste nell’immaginario collettivo.
Si parte sabato 19 ottobre alle ore 16 con l’incontro a palazzo dei Musei dal titolo Riflessioni sul buio a cura di Francesca Rigotti, filosofa e saggista, già docente all’Università della Svizzera Italiana, di Göttingen, Princeton e Zurigo la cui ricerca è caratterizzata dalla decifrazione e dall’interpretazione delle procedure metaforiche e simboliche sedimentate nel pensiero filosofico, nel ragionamento politico e nell’esperienza della vita quotidiana.
Il secondo appuntamento, dal titolo Lucciole e altre lanterne. Come la fotografia ci insegna a vedere nel buio è in programma a Palazzo dei Musei sabato 18 gennaio alle ore 16 e vedrà ospiti Rosa Cinelli, ricercatrice e dottoranda in cotutela internazionale presso l’Università degli Studi di Milano e l’Université Côte d’Azur, e Paola Di Bello, artista, fotografa e docente all’Accademia di Belle Arti di Brera.
Cinelli e Di Bello dialogheranno sulle potenzialità del linguaggio fotografico inteso come strumento capace di indagare il rapporto fra luce e buio e attivare letture alternative del reale, spesso inaccessibili allo uno sguardo ordinario
Palazzo dei Musei
via Spallanzani, 1
Sabato 9 novembre, ore 16.00
Riflessioni sul buio
con Francesca Rigotti
Sabato 18 gennaio, ore 16.00
Lucciole e altre lanterne. Come la fotografia ci insegna a vedere nel buio
conversazione fra Rosa Cinelli e Paola Di Bello
maggiori informazioni sugli incontri
Orari di apertura
26 aprile 19.30-23.00
27 aprile 10.00-23.00
28 aprile 10.00-20.00
dal 30 aprile al 9 giugno
martedì, mercoledì, giovedì 10.00 – 13.00
venerdì, sabato, domenica e festivi 10.00 – 20.00
dal 10 al 30 giugno
martedì, mercoledì, giovedì 10.00 – 13.00
venerdì, sabato, domenica e festivi 10.00 – 18.00
Venerdì 26 Aprile, ore 19.30
Palazzo dei Musei
OPENING
Luigi Ghirri. Zone di passaggio
Discrete semioscurità nelle opere di Mario Airò, Gregory Crewdson, Paola De Pietri, Paola Di Bello, Stefano Graziani, Franco Guerzoni, Armin Linke, Amedeo Martegani, Awoiska van der Molen
ingresso libero
Sabato 27 Aprile, ore 11.00
Palazzo dei Musei
Conferenza / Come luce festosamente provvisoria
con Annalisa Metta
ingresso libero
Domenica 28 aprile ore 11.00 Palazzo dei musei
Visita guidata per bambini e bambine (6-11 anni) alla mostra “Luigi Ghirri. Zone di passaggio”
Hai mai visto il buio? Le fotografie esposte in mostra ci faranno riflettere sui bagliori, le piccole luci intermittenti, i lampi capaci di rischiarare la notte.
Su prenotazione: didattica.museo@comune.re.it
Sabato 4, 11, 18, 25 maggio, 1 e 8 giugno 2024, ore 10.30
VISITE GUIDATE alla mostra
partecipazione gratuita
L’iniziativa è ad ingresso gratuito e senza obbligo di prenotazione
Info:
0522 456816 Palazzo dei Musei, via Spallanzani, 1
Durante gli orari di apertura della sede.
musei@comune.re.it