Giulio Bizzarri. Divagazioni

Continua presso il Portico dei Marmi del Palazzo dei Musei il ciclo di incontri Divagazioni; quattro appuntamenti per approfondire, attraverso dialoghi e conversazioni con artisti, scrittori, storici dell’arte e protagonisti della pubblicità e della comunicazione alcuni dei temi suscitati dalla mostra Giulio Bizzarri. Arte divertissement pubblicità, in corso presso il Palazzo dei Musei e prorogata fino al 24 marzo 2024

Ingresso gratuito, senza prenotazione
In occasione dell’iniziativa il Palazzo dei Musei rimarrà aperto fino alle 19.00 

Sabato 16 marzo, ore 16.00
Giulio Bizzarri e il Rinascimento a Reggio Emilia
Tommaso Casini
Pier Giovanni Castagnoli
Nino Criscenti
Franco Guerzoni

ore 17.30
Immaginari Bizzarri
Presentazione del progetto ed esposizione finale di Pamcoc
con Agnese Aldini, Luca Barchi, Vitalie Caniscev, Valentina Coppellini, Valentina Deluca, Alberto Freddi, Licia Grandi, Valentina Ungaro
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Sabato 16 marzo 2024 presso il Portico dei Marmi del Palazzo dei Musei si chiude il ciclo di incontri “Divagazioni”, quattro appuntamenti per approfondire, attraverso dialoghi e conversazioni con artisti, scrittori, storici dell’arte e protagonisti della pubblicità e della comunicazione alcuni dei temi suscitati dalla mostra Giulio Bizzarri. Arte divertissement pubblicità, in corso presso Palazzo dei Musei e prorogata fino al 24 marzo 2024.

L’incontro finale sarà un dialogo a più voci moderato dal regista, giornalista e autore televisivo Nino Criscenti, e che vedrà la partecipazione di ospiti d’eccezione come Pier Giovanni Castagnoli, Franco Guerzoni e Tommaso Casini.

A partire da una frase pronunciata per scherzo, ma non troppo, da Giulio Santagata durante un colloquio con Franco Guerzoni, l’incontro finale del ciclo Divagazioni pone l’accento su due punti principali: la straordinaria vitalità culturale che caratterizzò il territorio reggiano e modenese tra la fine degli anni sessanta e gli anni ottanta, e il carattere “rinascimentale” della figura di Giulio Bizzarri, grande regista in grado di dirigere lavori complessi e corali, sempre caratterizzati da grande coerenza e profondità. Allo stesso tempo, sono molte le citazioni dotte dedicate al Rinascimento da parte di Bizzarri, dalle radiografie di Luigi Orbirazzi fino al progetto mai realizzato sulla sopravvivenza nella cultura pop dell’immaginario della Cappella Sistina di Michelangelo.
Al termine dell’incontro, alle 17.30 verranno presentati al pubblico gli esiti di Immaginari bizzarri, il laboratorio in mostra dell’artista Pamcoc (Pamela Cocconi) realizzato insieme a un gruppo di otto persone con fragilità nell’ambito del progetto “Incontri! Arte e persone” di Reggio Emilia Città senza barriere, che coinvolge artisti della fotografia, dell’illustrazione e del design nella creazione di opere originali, attraverso il dialogo e la collaborazione con persone con fragilità. Quest’anno, la collaborazione si è ispirata alle opere, alle campagne e alle provocazioni di Giulio Bizzarri, poliedrico creativo reggiano, attualmente in mostra fino al 23 marzo a palazzo dei Musei.

L’appuntamento di sabato rappresenta un’occasione unica per immergersi in un mondo creativo e inclusivo, in cui le differenze diventano fonte di ispirazione e arricchimento reciproco. Pamcoc e il gruppo di partecipanti, composto da Agnese Aldini, Luca Barchi, Vitalie Caniscev, Valentina Coppellini, Valentina De Luca, Alberto Freddi, Licia Grandi e Valentina Ungaro, hanno lavorato intensamente alla costruzione di un “immaginario bizzarro”, contaminandosi e aprendosi a nuove prospettive e intuizioni.

Tommaso Casini
Laureato in storia dell’arte contemporanea all’Università “La Sapienza” di Roma nel 1994, ha conseguito il perfezionamento in storia della critica d’arte, presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, nel 1999. Dal 2003 al 2006 ha collaborato con la cattedra di Museologia e Critica d’arte dell’Università del Salento (Lecce). Dal 2006 è docente a contratto in storia del documentario storico-artistico e della fotografia presso il Centro sperimentale di cinematografia (Scuola Nazionale di cinema), sedi di Roma, Milano e Palermo. Dal 2000 al 2010 ha svolto una continuativa collaborazione presso l’Istituto dell’Enciclopedia Treccani (siti internet di Arte e Cinema, Dizionario Biografico degli Italiani, rivista “Iter”, Enciclopedia del XXI secolo). Tra il 2009-2010 ha partecipato al riallestimento della collezione di ritratti dell’Accademia Nazionale di San Luca di Roma.
Dal 2010 è professore associato di “Museologia, storia della critica artistica e del restauro” (L/ART.04) e dal 2011 insegna nel corso di Laurea triennale in Comunicazione e gestione dei mercati dell’arte e della cultura, facoltà di Arti, Patrimoni e mercati presso l’Università IULM. E’ membro iscritto nelle associazioni nazionali: SISCA e CUNSTA e Internazionale CIHA.
E’ membro del Direttivo della SISCA (Società italiana di storia della critica d’arte) e del Comitato scientifico della rivista “Annali di Critica d’arte (Nuova serie)” ad essa associata.
E’ vicepresidente del Comitato italiano del CIHA (Comité International d’Histoire de l’art)

Pier Giovanni Castagnoli
Allievo di Francesco Arcangeli, si laurea in Lettere Moderne presso l’Università di Bologna nel febbraio del 1970. Dopo avere inizialmente orientato le proprie ricerche verso lo studio della pittura bolognese del Trecento, ha progressivamente indirizzato i suoi interessi di studio all’arte moderna e contemporanea, realizzando un’ampia produzione saggistica e un impegno altrettanto corposo nella curatela di mostre d’arte in Italia e all’estero. Docente universitario, ha ricoperto i seguenti incarichi di insegnamento: Problemi di storiografia delle Arti (1973-1983) e Storia dell’Arte Contemporanea (1983-1992) presso l’Università di Bologna, Storia dell’Arte (1992-1995) presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, Storia dell’Arte Contemporanea (1995-1998) presso l’Università di Padova, Storia dell’Arte Contemporanea (2001-2003) alla Facoltà di Architettura di Mendrisio. Parallelamente allo svolgimento dell’attività di insegnamento, ha dedicato una parte consistente del proprio impegno professionale alla tutela e alla valorizzazione dei beni artistici, dirigendo i seguenti musei: Galleria Civica d’Arte Moderna di Modena (1982-1987), Galleria d’Arte Moderna di Bologna (1987-1994), Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino (1998-2008).

Nino Criscenti
Giornalista e autore televisivo. Inviato del settimanale TV7, responsabile del settimanale del TG1, capo struttura a Rai Tre, vicedirettore di Rai Uno, condirettore di Rai Due, è passato per tutte e tre le reti generaliste della Rai progettando programmi e realizzando inchieste, reportage, documentari. Tra i suoi lavori un’inchiesta sul lavoro minorile (Giovani, 1966); La fabbrica sotto casa, sull’emigrazione interna (Speciale TG, 1967); Le armi del vescovo, incontro con Dom Helder Camara a Recife (TV7, 1969); un’inchiesta in tre puntate sulla scuola (Speciale TG, 1975, Premio Saint-Vincent di giornalismo); Dal fiume al mare, viaggio sulla Via Emilia (Rai Uno, 1985); Guerra in Val d’Orcia, dal diario di Iris Origo (Rai Uno, 1995); Arte negata, tre puntate sulla mala gestione dei beni culturali (Rai Uno, 1996, Prix du meilleur reportage al Festival International du Film sur l’Art, Montreal, 1997); Non solo Assisi, sui danni del terremoto in Umbria e nelle Marche al patrimonio storico-artistico (Rai Due, 1997); Paesaggi rubati, inchiesta in sei puntate (Rai 3, 1999); Pollini e la sua musica, 2002 (con Sandro Cappelletto, Rai Tre); Quartetto Italiano, 2007 (Rai 5). Ha realizzato diversi documentari sugli affreschi di Michelangelo nella Cappella Sistina, tra i quali Il Michelangelo ritrovato, primo lavoro televisivo sul restauro (Speciale TG1, 1984), e In questo stento (Rai 5, 2013).

Franco Guerzoni
Artista tra i più siugnificativi della sua generazione, fin dai primi anni Settanta si dedica alla produzione di opere che raccontano una personale esplorazione del mondo dell’archeologia, concentrandosi in particolare sulle stratificazioni della cultura e sull’ideale di “antico” come perdita e assenza. Adotta precisi sistemi di rappresentazione delle immagini, utilizzando anche la fotografia e facendo continuamente riferimento al lavoro dei suoi contemporanei (tra cui Vaccari, Parmiggiani e Ghirri). Negli anni Ottanta ha realizzato grandi tappezzerie in carta che indagano l’idea di una geografia immaginaria (“Carte di viaggio”, “Grotteschi” e “La parete dimenticata”), mentre nel 1990 ha presentato il progetto “Decorazioni e rovine” in una mostra personale alla Biennale di Venezia.
A partire dagli anni Novanta realizza ampi cicli di opere che proseguono la sua indagine sul tempo e sulla poetica delle rovine, con un approccio interpretativo che crea una sorta di “archeologia senza restauro”. Guerzoni ha esposto in numerose gallerie di importanza nazionale e in molte istituzioni pubbliche (tra cui la Galleria Rondanini di Roma, la Rotonda della Besana di Milano, la Galleria Civica di Modena, la Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento, la GAM di Torino e il Nervi Polo Museale di Genova).

 

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Sabato 10 febbraio, ore 16.00
Questa non è una pubblicità. Grafici e agenzie pubblicitarie negli anni di Bizzarri
con Michele Galluzzo e Marta Sironi
Il primo incontro vedrà la partecipazione di Michele Galluzzo, graphic designer e ricercatore, che dialogherà con Marta Sironi, curatrice del catalogo della mostra, sul mondo della grafica e della pubblicità nel periodo in cui Bizzarri si formava e affermava come professionista della comunicazione.
Il contesto professionale vissuto da Giulio Bizzarri, la pubblicità italiana tra gli anni Settanta e i Novanta del secolo passato, è estremamente vivace e in constante fermento e trasformazione. I grafici – che fino a quel momento si percepivano come i principali protagonisti della comunicazione commerciale – cominciano a essere disorientati dall’avvento di nuove strategie e metodologie di influsso americano che trovano nelle agenzie un terreno fertile. A partire da una rapida ricostruzione storica del dibattito che ha animato la pubblicità italiana in questo periodo storico, l’incontro proverà a raccontare casi di frizione, rimescolamento, scisma, dialogo tra contesti che spesso le storie hanno raccontato come inconciliabili.
Michele Galluzzo è un graphic designer e ricercatore. Dopo una laurea in Scienze della comunicazione presso l’Università del Salento e un master presso l’ISIA di Urbino, nel 2018 ha completato il dottorato in Scienze del Design presso lo IUAV di Venezia.
Dal 2014 al 2017 è stato assistente di ricerca e graphic designer presso l’Archivio Storico del Progetto Grafico AIAP di Milano. Dal 2018 è parte della redazione della rivista internazionale di grafica “Progetto Grafico”. Dall’autunno 2019 cura il progetto @logo_irl, indagando la storia sociale dei loghi, e nel 2020 ha fondato – con Franziska Weitgruber – il duo di design/ricerca Fantasia Type. Dal 2020 al 2023 è RTD presso la Facoltà di Design e Arti della Libera Università di Bolzano. È attualmente docente a contratto presso l’Accademia Abadir di Catania, lo IUAV di Venezia e la Raffles di Milano.
Marta Sironi è storica dell’arte con interessi di ricerca per l’illustrazione e la grafica editoriale del Novecento italiano. Dopo aver lavorato al Centro Apice (archivi della parola, dell’immagine e della comunicazione editoriale) dell’Università di Milano e aver conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università di Parma, collabora attualmente con diversi archivi come libera professionista. Tra le sue pubblicazioni: Ridere dell’arte (Mimesis, 2012) e le monografie su John Alcorn (Moleskine, 2013) e Giovanni Pintori (Moleskine, 2015). Docente presso ISIA di Urbino, NABA di Milano e IED di Torino. È curatrice del catalogo della mostra Giulio Bizzarri. Arte divertissement pubblicità (Corraini 2023).
Sabato 24 febbraio, ore 16.00
Bizzarri che gioca con le parole
Maria Sebregondi, Ermanno Cavazzoni
Ermanno Cavazzoni, noto scrittore e protagonista della cultura italiana, amico e collaboratore di lunga data di Giulio Bizzarri,  dialogherà con Maria Sebregondi, imprenditrice, co-fondatrice di Moleskine, docente e scrittrice, sulle passioni letterarie che hanno permeato la vita e il lavoro di Bizarri.
In particolare si discorrerà della comune militanza nell’Oplepo, l’Opificio di Letteratura Potenziale e delle collaborazioni di Cavazzoni e Sebregondi all’Università del Progetto.
Il linguaggio è sempre stato uno dei campi da gioco preferiti da Bizzarri, dai ready-made linguistici pubblicati dalla rivista “Il Caffè” fino alle “Poesie terapeutiche” prodotte dall’Università del Progetto: il sovvertimento dei generi, l’ironia e la risemantizzazione dei processi linguistici hanno fatto parte del suo approccio alle arti e alla comunicazione.
Ermanno Cavazzoni vive a Bologna dove ha insegnato all’università; è scrittore di romanzi e racconti: Il poema dei lunatici (Bollati Boringhieri, 1987), Vite brevi di idioti (Feltrinelli, 1997), Gli scrittori inutili (Feltrinelli, 2002), Morti fortunati (in riga edizioni, 2002); per Quodlibet Storia naturale dei giganti (2007), Il limbo delle fantasticazioni (2009), Gli eremiti del deserto (2016), La valle dei ladri (2014); per Guanda Guida agli animali fantastici (2011), e Il pensatore solitario (2015); per La Nave di Teseo La galassia dei dementi (2018), Storie vere e verissime (2019), La madre assassina (2021) e Il gran bugiardo (2023); ideatore con Gianni Celati e altri della rivista «Il semplice» (1995-1997); ha scritto di Luigi Pulci, Ludovico Ariosto, Franz Kafka ecc. Nel corso degli anni ha collaborato alla sceneggiatura di La voce della luna di Federico Fellini, e ad altri film e regie.
Maria Sebregondi Ideatrice negli anni ‘90 della linea di taccuini Moleskine e co-fondatrice dell’azienda omonima, ne ha diretto il brand e la comunicazione fino al 2016. Co-fondatrice e Presidente di “Moleskine Foundation”, è oggi impegnata nello sviluppo di progetti non profit legati alla creatività e all’istruzione di qualità come motore di trasformazione sociale. Precedentemente ha svolto attività di libera professionista occupandosi di comunicazione strategica, di concept di prodotto e di progetti formativi legati alla creatività e all’innovazione. Dall’attività professionale sono nate numerose esperienze didattiche presso varie università pubbliche e private (Università per Stranieri di Siena, 1998-2002; Università degli Studi di Siena, campus di Arezzo, 2003; Università del Progetto, Reggio Emilia, 1998-1999; Università dell’Immagine, Milano, 2000-2005; Istituto Marangoni, Milano, 2000-2003).
Scrittrice in diverse aree, ha pubblicato Etimologiario, piccolo dizionario di etimologie inventate (Longanesi 1988; Quodlibet 2015), Smentimenti, raccolta di racconti (Greco&Greco 2000). Tra le varie curatele e traduzioni di poesia e prosa, testi di Raymond Queneau (Quercia e cane, Il Melangolo 1996, la selezione di lettere e brani del diario Centomila miliardi di baci, Archinto 1997, Centomila miliardi di poesie, Bulzoni 2009), di Perec (Ellis Island, Archinto 1996), Marguerite Duras, Samuel Taylor Coleridge, Vladimir Nabokov. È socia di Oplepo, Opificio di Letteratura Potenziale.

Giovedì 7 marzo, ore 17.00
Settanta mi dà tanto
le radici della creatività di Giulio Bizzarri
Vanni Codeluppi, Federico Montanari

L’incontro di giovedì 7 marzo prevede la partecipazione di due sociologi nonché docenti universitari, Vanni Codeluppi e Federico Montanari.
Saranno messi in dialogo i contenuti della mostra dedicata a Giulio Bizzarri con alcuni elementi del contesto politico, sociale e culturale degli anni a cavallo fra i ’70 e gli ’80. Giulio Bizzarri ha iniziato la sua attività in un periodo di forti tensioni sociali, ma caratterizzato anche dalla liberazione di intense energie creative: fra avanguardie artistiche e, a seguire, l’esplosione del mondo della comunicazione con lo sviluppo e la professionalizzazione della figura del comunicatore e, prima ancora, del direttore artistico e del pubblicitario. Pensiamo anche in quegli anni a figure lontane e vicine al tempo stesso, come quella di Gianni Sassi, del suo studio e dei suoi progetti. Ecco che diventa allora necessario ripensare Giulio Bizzarri in modo comparativo e in controluce; si cercherà di ripercorrere brevemente i principali stimoli artistici che sono alla base del lavoro creativo di Bizzarri, ma soprattutto quelli provenienti dall’ambito della pubblicità e della comunicazione d’impresa.
・ Vanni Codeluppi È professore ordinario di “Sociologia dei consumi” presso l’Università di Modena e Reggio Emilia. Insegna anche al Master di secondo livello in “Comunicazione e Marketing politico ed istituzionale” dell’Università LUISS di Roma. In passato, ha tenuto corsi presso l’Università IULM di Milano, l’Università di Urbino e l’Università di Palermo.
È Direttore di C3 (Centro internazionale di studi sulla comunicazione, la creatività e i consumi del Dipartimento di Comunicazione ed Economia dell’Università di Modena e Reggio Emilia). È stato membro del Comitato scientifico del Triennale Design Museum della Triennale di Milano e attualmente fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia e del Comitato scientifico dell’Archivio Cesare Zavattini della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia.
Alcuni suoi saggi sono usciti anche in Francia, Spagna, Inghilterra, Germania, Stati Uniti e Giappone. Ha scritto numerosi articoli per quotidiani e testate online, tra cui La Repubblica, Domani, Il manifesto e Doppiozero.
Tra i suoi volumi recenti: Umberto Eco e i media (FrancoAngeli, 2021), Creativi d’Emilia (Carocci, 2022), Sociologia dei consumi (Carocci, 2022), Mondo digitale (Laterza, 2022), La marca. Tra impresa e società (FrancoAngeli, 2023), Luciano Ligabue. Musica, cinema, letteratura (FrancoAngeli, 2023).
・ Federico Montanari, PhD Semiotica, è professore associato di Sociologia dei Processi culturali e comunicativi, presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, dove insegna Semiotica dei media, Visual and Media studies e Teorie della comunicazione; dopo avere insegnato in altre università, come, Politecnico di Milano, Bologna, ISIA, Iulm Milano, e come visiting scholar presso Università della California a San Diego. Si occupa di analisi socio-semiotica applicata ai media e alle situazioni di conflitto; allo studio dei media in rapporto all’informazione, all’estetica, al design e alle tecnologie; al tema della partecipazione e dell’ambiente negli spazi urbani. Lavora inoltre sulla filosofia del post-strutturalismo.
Su questi temi ha scritto diversi libri e articoli, fra i quali: “From an Uncertain Border”. Double, Existential and Discursive, European Crisis: Changes of Glance, Between Migrants Crisis and Climate Change, in: Images of Europe. The Union between Federation and Separation, eds., Francesco Mangiapane, Tiziana Migliore, Springer, Berlin, 2021. Collaborative Spaces in the Material World: Towards a Typology of Space-time Regulation Artifacts. With: Rinaldini, Matteo, Razzoli, Damiano, Rodighiero, Stefano. In: Collaborative Spaces at Work. Innovation, Creativity and Relations, Eds. Fabrizio, Montanari, Anna Chiara Scapolan, Routldege, New York, 2020.
“The New Narrative Form of Post-Conflicts: New Wars as World Wide War”, in, Cristina Demaria (ed.), Post-conflict Cultures. A Reader, London, 2020. “La forma mediale e seriale della guerra e dei conflitti”, in, N. Dusi (ed.), Confini di genere. Sociosemiotica delle serie tv, 2020.

Info:

0522 456816 Palazzo dei Musei, via Spallanzani, 1
Durante gli orari di apertura della sede.
musei@comune.re.it