Esplorazioni sulla Via Emilia. Vedute nel paesaggio è un progetto curato da Luigi Ghirri nel 1986, culminato nell’omonima mostra organizzata lo stesso anno presso il foro Boario di Reggio Emilia e nel testo curato da Gianni Celati, con prefazione di Italo Calvino.
Per l’occasione Ghirri coinvolge una ventina di fotografi, secondo una modalità piuttosto atipica per l’epoca ma che aveva già avuto modo di sperimentare due anni prima nel progetto curato assieme a Gianni Leone, Viaggio in Italia (1984) e che riproporrà con Giardini in Europa (1988).
I fotografi invitati sono: Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Giovanni Chiaramonte, Vittore Fossati, Guido Guidi, Mimmo Jodice, Klaus Kindel, Claude Nori, Cuchi White, Manfred Killmann.
Il lavoro raccoglie gli scatti realizzati in mesi di vagabondaggio lungo la valle del Po. Attraverso una fotografia anti-idealistica, modesta e sensibile all’apparenza fenomenica del mondo, Ghirri si propone di entrare in relazione con il paesaggio, in particolare con le sue manifestazioni più marginali: quelle zone liminali, a metà tra città e campagna, centro e periferia la cui sopravvivenza è sempre più minacciata dall’inesorabile espandersi delle aree urbane.
Il moto errante dei corpi e dello sguardo con cui i fotografi percorrono il paesaggio corrispondenza nello scorrere della penna di Gianni Celati, che per l’occasione scrive Racconti d’osservazione e nel video di Nino Criscenti che integrava la mostra.