Così va il mondo

Cirillo Manicardi (Reggio Emilia 1856 – 1925) – Così va il mondo, 1883 – Olio su tela, cm 120 x 231


Eseguita dopo il biennio di studio a Firenze (1880- 82), dove Manicardi ha modo di confrontarsi, attraverso gli insegnamenti di Francesco Gioli, con gli ultimi esiti della cultura artistica toscana, l’opera rappresenta per l’artista il raggiungimento della sua prima maturità, avviata su quel filone della “pittura sociale” che lo impegnerà fino a tutti gli anni novanta. Evidenti nel dipinto i riferimenti alla lezione post-macchiaiola di Gioli, anche se il descrittivismo insistito di alcuni particolari (la tinozza, il muro dall’intonaco scrostato) ricorda da vicino la prima formazione alla scuola di Gaetano Chierici. Significativo per l’ambiente artistico cittadino il superamento degli intenti aneddotici della pittura di genere con cui Chierici aveva rappresentato in toni di idilliaca serenità la vita delle campagne reggiane. Una più immediata partecipazione all’umanità dei personaggi raffigurati caratterizza invece l’opera di Manicardi, dove nello scenario domestico che circonda la sua casa di Massenzatico vengono contrapposte, con gusto simbolista evidenziato anche nel titolo, una scena di sofferenza sulla sinistra (il viatico portato a un moribondo) e l’allegro ritorno da una festa sulla destra.
Il dipinto viene presentato all’Esposizione nazionale di Torino del 1884, dove ottiene una certa attenzione da parte della critica.