Maschera virile barbata, proveniente dal giardino della domus romana nell’ex casa Bigliardi, I secolo d.C. Musei Civici di Reggio Emilia. Foto Carlo Vannini
«Centurione, i Liguri hanno versato gran parte del sangue del mio esercito e il poco che restava se lo sono bevuto le zanzare e i tafani di questa palude» rispondi seccamente. «I miei uomini sono stanchi e vogliono tornare a casa. È normale che dei popoli appena sottomessi diano qualche problema, ma col tempo tutto si calmerà. Verranno altri a sedare le rivolte, noi meritiamo un po’ di riposo». Detto questo ti lasci alle spalle il centurione e dai ordine ai soldati di cominciare i preparativi per il viaggio di ritorno. Grida di giubilo si alzano in tutto l’accampamento, e in quel momento sei certo di aver fatto la cosa giusta per i tuoi legionari. Certo, la cosa giusta per loro…ma forse non per questa terra. Senza un disegno politico preciso, senza un segno forte della presenza di Roma sul territorio, presto i Liguri e le tribù galliche potrebbero riprendere coraggio e ribellarsi di nuovo.
Forse tra qualche mese o tra qualche anno le acque degli acquitrini che hai attraversato con tanta fatica torneranno a colorarsi di rosso per una nuova guerra tra i Romani e gli abitanti del luogo. Cerchi di scacciare questi pensieri fastidiosi mentre dai disposizioni per smantellare l’accampamento, ma la tua coscienza di console romano non ti dà tregua e continuerà a tormentarti per lungo tempo.
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