Marco Emilio Lepido_7


Testa con obolo (monete), allestimento mostra “On the road. Via Emilia 187 a.C. – 2017”  Musei Civici di Reggio Emilia, Foto Carlo Vannini

Ti avvicini alla gabbia per cercare di zittire il ragazzo, ma quando incroci il suo sguardo capisci che la sua non è affatto paura: il Gallo sta facendo rumore apposta per richiamare i guerrieri liguri! Quando te ne rendi conto ormai è tardi: un nugolo di frecce, sassi e ghiande missili in piombo, si sta già abbattendo sull’esercito. I tuoi uomini, colti di sorpresa ed equipaggiati alla leggera, cadono uno dopo l’altro, colpiti da avversari inferiori di numero ma dotati di grande ferocia e di una maggiore conoscenza del luogo, cosa che dà loro un grande vantaggio.
La disfatta è completa e i legionari, circondati su ogni lato dai nemici, non hanno scampo. Ti lanci in quella che sai essere la tua ultima, gloriosa cavalcata e riesci ad abbattere molti guerrieri prima di essere colpito a tua volta. Cadi malamente da cavallo e in un attimo capisci che è finita. Negli ultimi attimi di lucidità ripensi al tuo sogno di essere ricordato per sempre e all’impresa che hai condotta nella grande pianura paludosa e nebbiosa che hai tanto faticosamente imparato ad amare. Tutto ti sembra così futile e vano ora.

Prima che il buio si chiuda su di te senti la risata del ragazzo gallico che gioisce della disfatta del popolo romano, che ha conquistato il suo territorio e sottomesso la sua tribù. La sua risata di scherno è l’ultima cosa che senti. Si spegne così la grande fiamma di Marco Emilio Lepido, console romano.

La tua storia e la tua missione finiscono qui.

 

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