Dal 10 luglio al 12 agosto a Palazzo dei Musei è allestita la mostra “Potpourri. Fiori nelle collezioni dei Musei“, visitabile negli orari di apertura di Palazzo dei Musei (luglio e agosto: lunedì chiuso, da martedì a sabato 9.00 / 12.00; 21.00 / 23.00 domenica e festivi 21.00 / 23.00)
Dal patrimonio del Museo questa piccola e preziosa mostra espone antichi erbari, dipinti, modellini ottocenteschi ma anche proiezioni ad alta definizione dal web, il tutto in un incrocio tra ambiti disciplinari differenti che rende conto dell’importanza del fiore tanto nella ricerca scientifica quanto in quella estetica. Difficile separare in maniera netta scienza ed arte in queste preziose testimonianze; i fiori sono sempre stati considerati, per la loro bellezza fatta di colori, profumi e delicatezza, tanto parte della natura quanto di usi e tradizioni culturali, fino ad essere associati ai sentimenti umani e a essere codificati come un vero e proprio linguaggio simbolico.
Alle pagine degli storici erbari del botanico Giacomo Zanoni (1615-1682) e dell’agronomo Filippo Re (1763 – 1817) si affianca la singolare silloge di poesie sul fiore della passiflora che chiude il prezioso volume dell’ “Erborario naturale di Santo Spirito”, risalente alla seconda metà dei Seicento, mentre è dei primi del ‘900 il volume dell’erbario di Antonio Cremona Casoli. Modelli ottocenteschi di piante e fiori, realizzati con notevole realismo nei particolari, testimoniano l’antica aula di botanica del Regio Istituto Tecnico Angelo Secchi. Dalle raccolte della Galleria Parmeggiani provengono una preziosa composizione di fiori e frutti del Seicento, di scuola fiamminga e attribuita al pittore specializzato in nature morte Jan Frans Van Dael, a fianco di analoghi soggetti di Cesare Detti, Ignacio Leon Y Escosura e di anonimo del settecento. Il Novecento e l’arte contemporanea sono invece ben rappresentati dal dipinto di Davide Benati “Calle dell’inquietudine” e dall’opera “Still life n° 4” di Erwin Olaf, accanto al delicato ritratto floreale di inizio novecento del pittore spoletino Cesare Detti, raffigurante la figlia Giuliette. Non mancano antiche testimonianze tessili, in cui i motivi floreali sono stati per secoli i temi decorativi per eccellenza; i due pannelli in velluto provengono anch’essi dalle collezioni della Galleria Parmeggiani e sono di ambito spagnolo. Se si parla di fiori non possiamo dimenticare Mimì Fioraia, il cui vero nome era Angela Margherita Faita e che si esibiva per il centro storico di Reggio con la sua chitarra danzando e intonando canzoni d’amore. Sono qui esposti due oggetti dal lei donati ai Musei Civici nel 1994, in occasione dei festeggiamenti per il suo 90° compleanno: un paio di scarpe e il cappello nero di paglia, che indossava durante le sue esibizioni addobbandolo con grandi fiori.
Sempre “Nel segno dei fiori” nasce anche la suggestione di un ciclo dedicato ai fiori tra botanica e significati simbolici, proprietà terapeutiche e flower design, storia e immaginari futuri. Teatro, musica, profumi si intrecciano ai saperi in un’ideale corona di fiori che arricchirà di emozione le calde serate d’estate.
Vai al ciclo “Nel segno dei Fiori”
L’iniziativa è ad ingresso gratuito e senza obbligo di prenotazione
Info:
0522 456816 Palazzo dei Musei, via Spallanzani, 1
Durante gli orari di apertura della sede.
musei@comune.re.it