Caio Vibio, il legionario
Ancora nel fiore degli anni sono giunto tra i deserti infuocati della terra d’Africa. Qui ho combattuto genti ostili e selvagge, dai nomi sconosciuti ed impronunciabili, nei ranghi della gloriosa VIII legione Augusta Victrix. Il fato non mi ha consentito di tornare in patria: le mie ceneri giacciono sepolte al di là degli estremi confini dell’impero, in luoghi sperduti, ricettacoli di belve ed uomini nefandi. Il ricordo del mio nome, inciso su dura pietra, sopravvive grazie alla pietà dei miei commilitoni, che al loro ritorno negli accampamenti dedicarono un cippo funerario alla mia memoria nell’assolata Tuburnica di Numidia, da dove partii e non feci mai più ritorno.