Testimonianze di vita quotidiana
La domus romana rinvenuta in Piazza della Vittoria costituisce una fra le scoperte più notevoli effettuate negli ultimi anni. Malgrado il suo modesto stato di conservazione al momento del rinvenimento, lo scavo archeologico, condotto con criteri scientifici, ha consentito di proporne una ricostruzione quasi integrale, tanto che possiamo oggi annoverarla fra gli esempi di edifici domestici meglio conosciuti a Reggio Emilia, sia dal punto di vista della planimetria che degli apparati decorativi.
Significativo, per le probabili implicazioni simboliche, è il rinvenimento, sotto al pavimento della casa, di una moneta in argento datata all’anno 112-111 a.C., plausibilmente collegata al rito di fondazione dell’edificio e posta a protezione del dominus e della sua familia. Queste considerazioni sono rese tanto più evidenti dalla presenza, sul rovescio della moneta, dei Lares Praestites, le divinità romane protettrici dei confini e della casa (n. 73).
Gli scavi hanno inoltre permesso di riconoscere diverse fasi edilizie, sia precedenti all’impianto della domus e collegate a strutture rustiche, sia successive e connesse ai vari rifacimenti dell’edifico, fino alla sua trasformazione in una capanna e alla conversione dell’area in quartiere produttivo.
Dagli scavi di Piazza della Vittoria e Palazzo Busetti provengono oggetti e suppellettili che documentano lo stile di vita colto e raffinato degli abitanti di Reggio Emilia in età romana. Fra questi si collocano tavoli in marmo decorati a zampa leonina (n. 65), lucerne con scene mitologiche o figure animali (nn. 54-56), bottiglie e bicchieri in vetro colorato (nn. 52-53). Non mancano, inoltre, manufatti legati alla cura e alla bellezza del corpo, ad esempio uno specchio in bronzo, un anello con castone decorato e spilloni per capelli (nn. 59-61). Altri materiali ci riportano a momenti di svago (otium) come le pedine da gioco (nn. 62-64) o all’istruzione dei giovani, come documenta lo stilo usato per scrivere sulle tavole cerate (n. 67).