La pianificazione urbana

La pianificazione urbana


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Intorno agli inizi del I sec. a.C., si osserva una progressiva riorganizzazione dell’abitato e la relativa espansione urbana. Si datano a questo periodo i primi interventi sistematici, sia di carattere privato che pubblico, come le opere di bonifica realizzate riutilizzando anfore intere per colmare ampie depressioni, naturali o artificiali (nn. 34-36).
Spicca, inoltre, il consolidamento e la strutturazione di una strada ad orientamento obliquo, della quale un segmento è stato rinvenuto sotto Palazzo Busetti, in deroga all’impianto ortogonale della restante parte della città allineata sulla via Emilia. Lungo l’asse della strada si orientano gli edifici del nuovo quartiere residenziale, come confermano le tracce più antiche di abitazioni di Piazza della Vittoria. Possiamo collocare in questa fase il passaggio dal forum alla civitas ovvero da Forum Lepidi a Regium Lepidi, che pare acquisire lo statuto di municipio.

Con il tramonto della Repubblica e il passaggio all’età imperiale, fra i principati di Augusto (27 a.C.-14 d.C.) e Claudio (41-54 d.C.), si giunge a una nuova pianificazione urbana, con la creazione di un reticolo stradale a maglie regolari, all’interno delle quali si trovavano gli edifici privati e pubblici della città. Notevole è l’apprestamento di grandi collettori fognari e di un nuovo acquedotto, recentemente documentato durante la costruzione del nuovo polo onco-ematologico di Reggio Emilia, che dalle risorgive delle c.d. “Acque Chiare” portava acqua in città. Un tratto di quest’ultimo è emerso proprio sotto palazzo Busetti ed è probabile che la sua costruzione sia da mettere in relazione a un grande edificio, forse termale. Da qui provengono frammenti di statue ed elementi di decorazione architettonica in marmo di qualità elevatissima (n. 42).
Sempre in questa fase sembrano organizzarsi le necropoli lungo le vie di uscita dalla città, sia lungo la via Emilia, sia lungo la stessa via obliqua (nn. 37-41).


La mostra