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Disegni dei Musei Civici di Reggio Emilia da Lelio Orsi a Omar Galliani


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I Musei di Reggio Emilia possiedono un tesoro costituito da migliaia di disegni dal Cinquecento al Novecento. Un tesoro “nascosto” perché la fragile natura di queste opere su carta non consente la loro esposizione se non per periodi limitati di tempo. Con l’occasione della pubblicazione del volume sui disegni antichi dei Musei Civici di Reggio Emilia, promossa dalla Fondazione Manodori in collaborazione con i Musei Civici, presso Palazzo dei Musei viene presentata con questa mostra una selezione della collezione di disegni proponendo un ideale dialogo tra opere antiche, opere del XIX secolo e del Novecento, disegni contemporanei.

Inedite relazioni tra fogli dei secoli passati e espressioni della creatività contemporanea consentono di cogliere tramandi di stili e
significati, leggere persistenze ed espliciti riferimenti di ispirazione o improvvise accelerazioni di gusto e diverse temperie culturali.
Legame costante tra le opere esposte la linea del disegno, esplorata nelle sue diverse possibilità di espressione e racconto anche
attraverso attività laboratoriali riservate ai ragazzi e anche agli adulti.
Seguendo un filo di trasversalità cronologica, la mostra intende anche mostrare significativi esempi della ricchezza del fondo grafico
dei Musei Civici di Reggio Emilia,costituito da quasi 2500 fogli. Oltre alle raccolte dei disegni antichi (provenienti in larga parte dalla
collezione di Giulio Ferrari e dalla collezione di Antonio Villani, donata ai Musei nell’anno 2000) viene in particolare valorizzato il fondo dei disegni di nudo accademici (in parte deposito del Liceo Istituto Statale d’Arte), il ricchissimo corpus di disegni di scenografia, l’ancora inesplorato gruppo di disegni di ornato.
Prezioso contributo all’iniziativa espositiva è la sezione curata dall’artista Omar Galliani, tra i protagonisti del disegno contemporaneo.
Prendendo spunto da un foglio di Antonio Fontanesi, Galliani ha offerto con una nuova grande opera un’interpretazione attuale dei temi del
passato, disponendo poi in una sezione della mostra una piccola antologica in costante e serrato dialogo con alcuni disegni antichi.


The Musei Civici of Reggio Emilia host a treasure of thousands of drawings dating back from 1500 to 1900 century. It is a “hidden” treasure because it isn’t possible to show these fragile works but for short periods.
On the occasion of the publication about the Musei ancient drawings, at Palazzo dei Musei an exhibition is displayed presenting a selection of the drawings collection proposing and ideal dialogue between ancient works, works of the XIX and XX Century and contemporary drawings. This exhibition is promoted by Fondazione Manodori in collaboration with Musei Civici di Reggio Emilia.

Unusual connections between works of the past centuries and contemporary art expressions let us understand an heritage of stiles and meanings, finding lasting tendencies and clear inspiration references or sudden style accelerations and different cultural trends.
The drawing line, a constant link among the exhibited works, is going to be explored in its various opportunities of expression and telling power through workshops for children and adults.The exhibition wants also show the main examples of the Musei Civici of Reggio Emilia rich graphic assets, constituted by almost 2500 works, following a transversal chronological line. Besides this are particularly valued: the ancient drawings collections (for the most part coming from Giulio Ferrari and Antonio Villani’s collections, given to the Museum in 2000), the academic nude drawings assets (in part owing to the Liceo Istituto Statale d’Arte) and the conspicuous scenic designs corpus, the group of ceiling drawings not examined so far. A section curated by the artist Omar Galliani, one of the contemporary drawing masters, is a precious contribution to the initiative.
Starting from an Antonio Fontanesi’ s drawing, Galliani gives through a great work, a contemporary explanation of the main topics of the past . Furthermore he displays in a section of the exhibition some personal selected works dealing constantly and vibrantly with some ancient drawings.


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