175 – Con unità del concetto decorato…

Il 1885 segnò una data importante per i Musei Civici. Nel giugno di quell’anno Don Gaetano Chierici comunicò al Sindaco che il ricco patrimonio dei mosaici medievali aveva trovato sistemazione espositiva. I pavimenti musivi erano stati incastonati nelle pareti dell’Atrio. Essi venivano così ad assolvere anche la funzione scenografica di rendere prezioso l’atrio stesso e l’accesso alle collezioni. Lasciamo parlare Chierici: “coi mosaici del Duomo verranno coperte le due arcate che stanno di fronte all’ingresso dei Musei e nelle quali si aprono le due porte del Museo Spallanzani: è una decorazione desiderata dal direttore stesso di questo Museo. Coi mosaici di San Tommaso si coprirà l’arcata del gabinetto delle Memorie di Illustri cittadini. Un grande semicerchio di concetto simbolico, che fa parte dei mosaici del Duomo, ornerà la parte superiore dell’arcata dov’è l’ingresso al Museo di Storia Patria. Conviene che la parte inferiore di questa parete rimanga libera per attaccarvi o stampe o disegni illustrativi o altro che riguardi il museo stesso (…). Le due arcate dell’alloggio del bidello e della residenza della Direzione presentano materiali difficoltà per alloggiarvi mosaici. Tutto l’atrio verrà con unità del concetto decorato”. Da questa lettera appare chiaro come Chierici intendesse, con le figurazioni dei mosaici, anticipare il contenuto delle collezioni. Gli animali, anche mostruosi, precedono le collezioni naturalistiche. Il grande semicerchio, a guisa di arco di trionfo, introduce nelle raccolte archeologiche. Le difficoltà, accennate nella lettera, che impedivano la completa decorazione dell’atrio, verranno superate da Naborre Campanini e Otello Siliprandi nei primi anni del Novecento. (A. M.)
DOVE: Atrio dei Mosaici