Domenica 23 Dicembre 1945

Nel Dicembre del 1945 la guerra è finita da pochi mesi e Reggio sta arrancando faticosamente alla ricerca di una perduta normalità. Alcuni, pochi in realtà, tentano di prolungare con omicidi, vendette politiche e regolamenti di conti, il clima di odio e di divisione. Tutti gli altri, molto più realisticamente, sono impegnati in una faticosa e difficile opera di ricostruzione.
Per evitare eventuali danni della guerra, nella primavera del 1941 i Musei Civici erano stati chiusi al pubblico ed i materiali erano stati fatti sfollare. I caveau della banca accoglievano i pezzi piccoli e preziosi e la Venere di Chiozza. I reperti più importanti delle collezioni naturalistiche trovavano riparo a Villa Levi a Coviolo. I dipinti, stipati in casse, prendevano la via prima per il castello di Guglia, nel modenese, poi per l’Isolabella del Lago Maggiore. Le vetrine ed i marmi intrasportabili venivano protetti con barriere di sacchi di sabbia.
Il 25 Aprile la guerra finisce. Il Dottor Mario Degani, nominato Direttore dei Musei Civici, si attiva immediatamente per il recupero dei materiali dispersi. Lo aiutano i pittori Giuseppe Menozzi e Carlo Destri, lo scultore Ferruccio Orlandini ed il tassidermista Socrate Gambetti. Manca tutto: soldi, mezzi, benzina, personale. C’è solamente la volontà di restituire alla città i suoi Musei. Per fortuna l’Amministrazione Militare Alleata mette a disposizione due autocarri ed alcuni uomini. In poco tempo tutto, o quasi, torna in città. Ora bisogna allestire le collezioni. In appena otto mesi il lavoro è terminato. Domenica 23 Dicembre Musei Civici e Galleria Parmeggiani riaprono, anche se solo per due ore la domenica mattina. L’orario ridotto è determinato anche dal contingentamento dell’energia elettrica. Il lunedì Reggio democratica, quotidiano del C.L.N., segnala un grande afflusso di visitatori. E’ piacevole pensare che, tra le molte motivazioni che hanno spinto queste persone a visitare i Musei Civici, ci sia stata anche la speranza di ritrovare una memoria condivisa. (A. M.)
DOVE: Palazzo dei Musei